Passato, presente e futuro del 2° Stormo, polo missilistico dell’Aeronautica Militare

Dalla seconda guerra mondiale al periodo della Guerra Fredda, dagli AMX al sistema Sirius. Ripercorriamo i 96 anni di storia del 2° Stormo arrivando ai giorni nostri, dove lo Stormo è stato individuato dall’Aeronautica Militare come polo missilistico di riferimento e, con l’assegnazione del sistema SIRIUS, inizia una nuova era.

Abbiamo avuto l’opportunità di visitare il 2° Stormo e vi parleremo del suo passato ma soprattutto del suo presente e del suo futuro, come polo missilistico dell’Aeronautica Militare.


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storia

 

La storia del 2° Stormo

Nei suoi quasi cento anni di storia, l’assegnazione a polo missilistico della Forza Armata è solo l’ultima delle tante trasformazioni che hanno toccato e caratterizzato il 2° Stormo, riadattato di volta in volta alle esigenze strategiche che comportano i mutamenti continui del quadro storico e geopolitico internazionale.

2° Stormo stemma
L’attuale stemma del 2° Stormo, indossato da tutto il personale dal 1954, è la combinazione dei due stemmi “Lanciere Nero” e “Sole nascente”, rispettivamente del 1943 e del 1925

Il 2° Stormo nasce il 25 dicembre 1925 a Torino ed è inizialmente organizzato su tre gruppi di volo. Durante il secondo conflitto mondiale il reparto viene rischierato in Africa, dove le eroiche gesta dei suoi uomini valgono la medaglia d’argento al valor militare alla bandiera di guerra dello Stormo. 

Successivamente il reparto, trasformato in Aerobrigata, viene collocato prima a Vicenza (1951) e quindi a Cameri (Novara – 1957), dove riceve l’incarico di costituire su velivoli F86 Sabre il primo embrione della Pattuglia Acrobatica Nazionale: i “Lancieri neri”. 

Il 1962 segna il ritorno da Brigata a Stormo, con rilocazione presso l’aeroporto di Treviso Sant’Angelo: i due gruppi di volo in cui si articola sono dotati di velivoli Fiat G91.

Linea volo g91 2° Storm0
Linea volo con Fiat G91 – credits on photo

Con l’inizio degli anni ’90 al 14° Gruppo (ormai unico gruppo di volo dello Stormo) viene assegnato, in sostituzione del G-91, il più moderno velivolo AMX, e nel 1993 lo Stormo viene trasferito sull’aeroporto militare di Rivolto, dove opera ancora oggi.

La seconda metà degli anni ’90 vede il 14° Gruppo impegnato con i contingenti internazionali della NATO nelle missioni di pace in ex-Jugoslavia, come la missione “Allied Force” e l’operazione “Joint Guardian Force“, a guida NATO, che hanno visto gli AMX del 14° giornalmente impegnati sui cieli del Kosovo e della Serbia. 

Successivamente, nel 2002, in ragione delle esigenze di razionalizzazione del dispositivo militare aeronautico, dettate da un mutato contesto geostrategico, i velivoli del gruppo vengono distribuiti tra le basi di Amendola (Foggia) ed Istrana (Treviso).

Da allora il 2° Stormo ha avviato il processo di trasformazione in polo missilistico di Forza Armata, con l’assorbimento dei Gruppi “Intercettori Teleguidati” di Cordovado (Pordenone), Bovolone (Verona) e Bagnoli di Sopra (Padova), attivi fino ad allora con il sistema missilistico “Nike Hercules“, oggi non più in uso.

Allo stesso tempo ha continuato a fornire un costante supporto alle attività delle “Frecce Tricolori” sia nelle operazioni quotidiane, che in occasione delle manifestazioni con grossa affluenza di pubblico, organizzate con cadenza annuale.

Dalla seconda metà del 2008 anche la componente operativa del nuovo comparto missilistico dello Stormo ha avviato la sua rilocazione dall’aeroporto militare di Villafranca (Verona) a quello di Rivolto, con il trasferimento di due batterie missilistiche “Spada” (a corto raggio, destinate alla difesa di punto), del personale specializzato nel sistema d’arma e dei mezzi logistici peculiari dello stesso.

Quest’ultimo sistema superficie/aria, che ha dato fino ad oggi eccellenti prove di capacità ed efficienza operativa, viene ora affiancato dal nuovo e sofisticato sistema Sirius che, una volta associato al nuovo missile CAMM-ER, costituirà il Medium Advanced Air Defense System (MAADS) .

polo-missilitico

2° Stormo: Polo Missilistico AM 

Gruppo Missili 2° Stormo logo

Durante la nostra visita all’Aeroporto di Rivolto, svolta a metà dicembre, abbiamo avuto modo di parlare con il T.Col. Iuliano, comandante del 1° Gruppo Missili, approfondendo gli aspetti caratteristici del sistema Sirius, la storia del suo sviluppo e scoprendo l’estrema versatilità e mobilità del sistema stesso.

Per capire meglio quanto il sistema Sirius sia una grande novità bisogna tornare indietro ai primi anni 2000, analizzando lo sviluppo della difesa missilistica e capendo quali erano le tecnologie disponibili ai tempi.

 

evoluzione

Dai primi anni 2000 ad oggi: breve analisi dell’evoluzione dei sistemi missilistici

Nel 2004 l’ ombrello protettivo missilistico Italiano era garantito da Esercito e Aeronautica Militare. 

L’Esercito era dotato del sistema a guida radar semiattiva ed a medio raggio Raytheon MIM-23 HAWK (Homing All the Way Killer)  “Falco” , entrato in servizio nel 1964 e radiato definitivamente nel 2011 che, seppure aggiornato numerose volte, era ormai diventato obsoleto. 

L’Aeronautica disponeva del sistema “Nike Hercules” per la difesa  ad alta quota  e del sistema “Spada” per difesa di punto. Il Western Electric MIM-14 Nike Hercules fu introdotto dall’AM all’inizio degli anni ’60 e nel massimo della disponibilità equipaggiò i tre Stormi IT (Intercettori Teleguidati) della 1ª Brigata Aerea dal 1968 al 1977, ridotti a due negli anni ’90, con il compito di garantire la difesa aerea ad alta quota del Nord-Est. 

Nel 1983 venne introdotto il sistema missilistico per la difesa di punto Selenia “Spada” a guida radar semi attiva a corto raggio con munizionamento basato sul missile “Aspide”, sviluppo italiano del AIM-7E “Sparrow”. A seguito di successivi ammodernamenti rimane ancora il sistema missilistico di difesa delle basi aeree nazionali. 

Missile Hercules
Nike Hercules (a sinistra) e SPADA (a destra)

Negli anni duemila, con la fine della “guerra fredda” ed il cambiamento dello scenario politico, sono mutate le esigenze strategico-militari ed è venuta meno l’esigenza di una difesa di deterrenza, mentre si è rafforzata quella di proiezione.

Sirius

Il SIRIUS e la difesa aerea missilistica: MEADS, EMADS e MAADS

In quest’ottica di proiezione l’Aeronautica ha dismesso le superate batterie NIKE (l’ultimo missile NIKE italiano venne lanciato nel 2005 dal Poligono Interforze del Salto di Quirra (PISQ) in Sardegna.) ed ha rinnovato il sistema “Spada”, intraprendendo nel contempo un percorso di collaborazione per un nuovo progetto, il MEADS. 

Con MEADS intendiamo il Medium Extended Air Defense System. Sviluppato da un consorzio, a guida americana, tra USA, Germania e Italia, il MEADS era finalizzato alla creazione di  un sistema di difesa aerea contro le minacce derivate sia da assetti aerei che da missili balistici.

La crisi finanziaria che ha coinvolto l’economia mondiale ed in particolare gli Stati Uniti ha portato il Dipartimento della difesa americano ad effettuare nel 2009 una selezione dei progetti più costosi e, tra questi, ad un ridimensionamento del progetto MEADS che, alla fine del 2012, l’amministrazione Obama ha definitivamente chiuso.

Il progetto di per sé, nonostante la conclusione, ha creato una nuova cultura, una formazione ed un’esperienza che poi sono state riversate anche nella progettazione del SIRIUS.

Nel 2005, assieme all’entrata nel programma MEADS, venne dato avvio al programma di ammodernamento ATL (Aggiornamento Tecnico Logistico) del sistema “Spada”, che evidenziò come una parte delle bande di frequenza di utilizzo del sistema fossero anche di interesse del Ministero delle Telecomunicazioni. Con una decisione prettamente politica queste furono destinate ad integrare le bande alle telecomunicazioni civili. Ci fu quindi un nuovo requisito operativo che nel 2008  portò alla sigla di un contratto di realizzazione di una nuova centrale di avvistamento per lo “Spada”.

 Da tale nuova esigenza, dalle esperienze maturate nella progettazione e nello sviluppo del MEADS, e nell’ottica anche di massimizzare le risorse a disposizione, nel 2013 prese origine un nuovo progetto non solo finalizzato alla realizzazione di una nuova centrale di avvistamento, ma realizzando un nuovo sistema C4, che riuscisse ad assolvere anche ad altre missioni, con caratteristiche di ampia flessibilità operativa e di leggerezza logistica.

Nella progettazione non si tenne quindi solo conto dell’ammodernamento dello “Spada” il cui munizionamento, basato sul missile “Aspide” era ormai giunto a conclusione del suo potenziale di sviluppo, ma anche dell’utilizzo delle più moderne munizioni già presenti sul mercato, quindi progettando una nuova capacità. 

MAADS-e-CAMM-ER

MAADS e CAMM-ER

Il nuovo sistema denominato inizialmente EMADS (Enhanced Modular Air Defence Solutions) venne poi codificato come MAADS (Medium Advanced Air Defence System). 

Possiamo dire che l’EMADS rappresenta la prima fase progettuale mentre il MAADS è l’attuale fase di sviluppo, dove il “core” è rappresentato dal SIRIUS, realizzato nel 2017,  un sistema BMC4 (Battle Management Command, Control, Communication & Computer) ad alta mobilità.

A questo sistema all’avanguardia è stata associata una munizione che ne valorizzi al meglio le capacità.

E’ stato scelto il missile MBDA CAMM nella sua nuova versione ER (Extended Range) con capacità di corto e medio raggio. Il raggio di impiego arriva fino a 45 Km circa, più del doppio dell’Aspide con il sistema SPADA.

 Il CAMM-ER appartiene alla famiglia dei missili CAMM (Common anti-air modular missile), la nuova generazione per la difesa aerea missilistica. E’ in grado di fornire una protezione completa contro tutti i bersagli aerei noti, con diversi vantaggi, ad esempio:

  • Comunalità di componenti, utili a creare un sistema d’arma modulare
  • Vasto raggio operativo
  • Missile compatto, che consente di inserire più sistemi d’arma in spazio limitato
  • Lancio verticale “soft” e turn-over che permette una copertura a 360° in tutti i settori di lancio, migliorando le prestazioni e riducendo l’impatto dei fumi sulla piattaforma di lancio

Dopo le prove di validazione al PISQ in programma nel prossimo mese di maggio, i primi due esemplari verranno consegnati al Gruppo Missili del 2° Stormo a Rivolto e verranno utilizzati per i test di interconnessione tra il SIRIUS ed il lanciatore, quale ultima fase dello sviluppo industriale prima della consegna dei primi esemplari alla Forza armata, prevista verso la fine del 2022.

Al Gruppo Missili è prevista la consegna di tre sistemi MAADS che comprendono quindi tre SIRIUS e fino a tre lanciatori ciascuno, ogni lanciatore provvisto di otto celle per i CAMM-ER.

Caratterizzato da una grande mobilità e facilmente proiettabile per intervenire in contesti particolari, sia sul territorio nazionale che internazionale, ovvero laddove vi sia l’interesse di mantenere il controllo di uno spazio aereo, il MAADS potrà essere dispiegato sia come sistema d’arma completo o sia, utilizzando solamente il SIRIUS, come sistema di comunicazione, scambio dati e sistema di sorveglianza di precisione con elevate capacità di discernimento e definizione dello spazio aereo, per un ruolo definito come RAP Enhancer  (Reconnaissance Air Picture) o Gap Filler, in presenza di zone senza una adeguata copertura radar (come potrebbe essere una circondata da montagne) colmando delle lacune nell’ambito di un quadro di sorveglianza aerea. 

Mentre la consegna dei primi missili CAMM-ER all’Aeronautica Militare è stimata verso la fine dell’anno, è da settembre 2020 che il SIRIUS è attivo presso la base Friulana di Rivolto (il secondo esemplare è stato consegnato a marzo 2021).

In questi mesi il SIRIUS è stato oggetto di esercitazioni che hanno coinvolto anche velivoli di diverse generazioni, in servizio presso l’Aeronautica Militare. 

Tornado Aeronautica Militare e Sirius

Un esempio è l’attività svolta con due Tornado del 6° Stormo di Ghedi a febbraio, con quattro sortite effettuate dai Tornado ECR che hanno operato con il sistema di difesa aerea SIRIUS allo scopo di familiarizzare e interagire con le nuove capacità che il Sistema ha aggiunto al comparto SBAD (Surface Based Air Defence) della Forza Armata. Le operazioni, che hanno visto anche il coinvolgimento del sistema SPADA, si sono svolte in uno scenario simulato di contrasto alla minaccia elettronica SEAD (Suppression Enemy Air Defenses) portata dagli assetti ABT (Air Breathe Threat) rappresentati dai velivoli Tornado ECR.

Coinvolti durante un secondo evento esercitativo, denominato “Lightning 2020”, quattro velivoli F35 del 13° Gruppo.

F35 e SIRIUS

Per due settimane, i velivoli del XIII Gruppo hanno operato dall’ aeroporto di Rivolto effettuando diverse sortite giornaliere per raggiungere il poligono elettronico “Polygone”, in Germania, e per operare con i sistemi di difesa aerea disponibili presso il 2° Stormo.

L’intero evento esercitativo ha rappresentato un’importante occasione di addestramento per tutte le articolazioni del 2° Stormo impegnate a garantire il pieno supporto tecnico-logistico e operativo al personale della cellula del 32° Stormo rischierata.

In particolare, per tutta la durata della campagna, il Gruppo Missili del 2° Stormo è stato impegnato nella condotta di operazioni SBAD (Surface Based Air Defence), simulando un realistico scenario di guerra elettronica che contrapponeva il SIRIUS ai velivoli F-35, impegnati nelle specifiche missioni SEAD (Suppression Enemy Air Defenses) e DEAD (Destruction Enemy Air Defenses).

Intervista

Intervista al Comandante del 2° Stormo, Col. Marco Bertoli

Il futuro del 2° Stormo, attualmente il più longevo ancora in servizio dell’Aeronautica Militare, sarà costituito dal SIRIUS e dal MAADS, con un salto tecnologico estremamente importante. Per capire meglio le prospettive del 2° Stormo e gli attuali compiti del reparto, abbiamo avuto l’opportunità di intervistare il Comandante, Col. Marco Bertoli, che ringraziamo per la disponibilità e la gentilezza dimostrata.

Comandante Marco Bertoli
Col. Marco Bertoli

1) Il 2° Stormo dal 2007 ha gradualmente ereditato le funzioni e i compiti della difesa antiaerea, divenendo il polo missilistico dell’Aeronautica Militare, oggi con lo sviluppo del sistema MAADS, caratterizzato da una grande mobilità. Quali ritiene siano le prospettive dello Stormo?

Le prospettive del 2° Stormo sono quelle di rappresentare un punto di riferimento all’interno della Forza Armata come polo missilistico, con l’introduzione del nuovo sistema d’arma e l’evoluzione dal Sirius verso il MAADS, ma essere anche un riferimento a livello interforze e a livello NATO per quanto riguarda il comparto missilistico.

Parallelamente l’impegno è orientato a mantenere le funzioni aeroportuali per mantenere costante il supporto alla Pattuglia Acrobatica Nazionale e ai voli sanitari in favore del Centro Regionale Trapianti del Friuli-Venezia Giulia.

Chiaramente l’acquisizione del nuovo sistema comporta un nuovo slancio, dal punto di vista del personale, per quanto riguarda lo sviluppo del sistema stesso, dalle tattiche d’impiego all’utilizzo nella Difesa Aerea Nazionale.

2) Comandante, cosa comporterà per la Forza Armata il passaggio dal sistema Spada al moderno Sirius?

Parlando di Sirius parliamo di un nuovo concetto di difesa di punto.

La grossa differenza tra il Sirius – che diventerà MAADS – e lo Spada, oltre al fatto che il Sirius è sicuramente un sistema di ultima generazione, è la capacità di integrarsi con i sistemi moderni non soltanto a terra, ma anche in volo. Mi piace ricordare a questo proposito la grossa fetta di attività svolta con gli F-35 dal punto di vista addestrativo.

L’altra caratteristica fondamentale del Sirius è la mobilità. Trasferire, quindi, il sistema in maniera agile da un punto A ad un punto B in tempi veramente ristretti e con la capacità del sistema di adattarsi a qualsiasi tipo di terreno dove può essere impiegato. Rispetto allo Spada, che comportava logiche di trasferimento importanti, con un robusto supporto sia in termini di personale che di mezzi per essere spostato e impiegato, questo è un sistema che permette di essere operativo in pochi minuti, con un footprint logistico molto limitato.

3)Abbiamo parlato di Sistema Sirius, di BMC4 e di MAADS, scoprendo mezzi tecnologicamente all’avanguardia e versatili. Quali sono gli effettivi utilizzi, nei contesti e negli scenari moderni, di un sistema di questo tipo, sia sul territorio nazionale che all’estero?

Il sistema Sirius si presta a tre utilizzi fondamentali.

Il primo è quello chiamato Rap Enhancer, la possibilità di essere connesso a qualsiasi sistema di difesa aerea, nazionale, NATO o di coalizione, costituendo di fatto un anello della grossa sfera della Difesa Aerea, che comprende velivoli pilotati, centri di comando e controllo e rete di radar a terra, di cui il Sirius può esserne parte in qualsiasi posizione.

Non è più un limite la proiezione del sistema in un’area, essendo il sistema estremamente agile e mobile, spostabile in pochi minuti. Il Sirius può infatti costituire anche quello che noi chiamiamo un “Gap Filler”, potendolo utilizzare in qualsiasi parte del territorio nazionale o internazionale in cui abbiamo un’inefficienza del sistema radar e dobbiamo – in quel momento – vedere qualcosa in quel punto.

L’altra funzione è quella di comando e controllo, connettendo e asservendogli batterie missilistiche anche di tipo diverso. Non solo MAADS quindi, anche per esempio SAMP/T o altri tipi, rappresentando un nodo vero e proprio della struttura di comando e controllo di una rete di difesa aerea missilistica.

La terza funzione è quella MAADS, quindi di attuatore, con un ventaglio molto importante di Targets con il nuovo missile CAMM-ER, dai piccoli ai grandi velivoli ed elicotteri, a bassa e alta quota. La logica con cui funziona il sistema, con la possibilità quindi di connettere i lanciatori e la stazione attraverso data link e la disponibilità di un missile attivo, dà al sistema una grossa efficienza e la possibilità di un impiego tattico flessibile e variegato. Un grosso salto di qualità per quanto concerne la difesa di punto.

4) Il 2° Stormo ha un forte legame con la Regione Friuli-Venezia Giulia, che si sostanzia in una stretta e reciproca collaborazione e nelle attività che la base aerea friulana svolge a favore della cittadinanza. Tra queste meritano certamente menzione l’attività di supporto ai voli sanitari d’emergenza in favore del Centro Regionale Trapianti del Friuli-Venezia Giulia. Può raccontarci quali sono le attività effettuate in supporto ai voli sanitari e darci un’idea di quanto siano frequenti queste importanti missioni salvavita?

Ci tengo a precisare che appena arrivato qui ho avvertito subito quanto questo territorio ami l’Aeronautica Militare, ami Rivolto e ami le Frecce Tricolori. E’ veramente un piacere poter lavorare con le altre autorità istituzionali e con le altre Forze Armate nell’ambiente friulano, un ambiente privilegiato per chi fa la professione del militare e per chi la fa in Aeronautica.

Oltre alle nostre due missioni di cui abbiamo parlato – rappresentare il polo missilistico e supportare la Pattuglia Acrobatica Nazionale – ci piace fare qualcosa per il bene comune, evidenziando tre aree fondamentali. La prima è il supporto al Centro Regionale Trapianti, che espletiamo attraverso un servizio che chiamiamo “H24 light”.

Abbiamo una squadra, reperibile in pochissimo tempo, 24 ore al giorno e 365 giorni l’anno. Su chiamata del Centro Regionale Trapianti attiviamo l’aeroporto e riceviamo dei voli che possono trasportare l’equìpe che effettua il trapianto oppure organi o elementi essenziali per l’attività di trapianto.

Questa attività avviene abbastanza spesso, nonostante un leggero rallentamento dovuto alla pandemia. Nella maggior parte dei voli si tratta di voli salvavita.

E’ un’attività che generalmente avviene di notte, un’attività faticosa che comporta allertare il personale e stare svegli, ma è una cosa che si fa con il cuore.

La seconda attività riguarda l’Elisoccorso di base a Campoformido (UD). Il supporto all’elisoccorso avviene in maniera quotidiana. Loro operano dalla zona logistica del 2° Stormo sita a Campoformido, hanno una loro piazzola e un hangar che abbiamo messo loro a disposizione e operano senza soluzione di continuità appoggiandosi alle nostre strutture. L’attività purtroppo è molto frequente, quando si leva in volo l’elisoccorso è sempre per assistere a qualche emergenza o incidente grave.

Nell’ambito dei servizi che diamo alla collettività una terza area che mi piace ricordare è quella delle vaccinazioni anti-Covid19. Come Stormo abbiamo mandato i nostri infermieri e il nostro personale, insieme alle equìpe mediche di ASUFC, a fornire supporto alla campagna di vaccinazione porta a porta.

I nostri militari si sono recati presso varie abitazioni di persone estremamente fragili per somministrare loro il vaccino anti-Covid19.

Una grande esperienza, molto emozionante a detta dei ragazzi e delle ragazze, perchè è realmente un contatto diretto con la popolazione. La cosa che ci ha particolarmente inorgoglito è quando le persone, vedendo la divisa, sentono subito un senso di protezione, accogliendoci sempre in maniera molto aperta, allegra e riconoscente.

4) Prossimamente il 2° Stormo celebrerà i 96 anni della sua costituzione. Un privilegio ma anche una grande responsabilità comandare i “Lanceri Neri” in una fase di grande trasformazione organizzativa ed operativa della Forza Armata.

Mi piace ricordare che siamo lo Stormo più longevo di quelli attualmente attivi nell’Aeronautica Militare, con i nostri quasi 96 anni. Siamo freschi dei festeggiamenti per i 95 anni, che non abbiamo potuto fare lo scorso anno per le restrizioni COVID e che abbiamo fatto il 18 e 19 settembre di quest’anno, insieme alle celebrazioni per i 60 anni della PAN.

Siamo orgogliosi di essere possessori di una così grande, lunga e gloriosa storia. Storia che si sente sulle spalle e pesa sulle spalle del Comandante la responsabilità di comandare uno Stormo così glorioso, con una storia così importante e longeva.

Io amo sempre fare un parallelismo: mi trovo oggi, avendo assunto il comando il giorno stesso in cui è arrivato il primo sistema Sirius, nella stessa situazione emotiva di quando nel 2004 arrivò l’Eurofighter a Grosseto, dove ho avuto la fortuna di essere uno dei primi piloti a volare con il nuovo sistema d’arma, sviluppando le nuove tattiche d’impiego.

Mi trovo nella stessa situazione, entusiasmante, di gestire un sistema appena entrato in servizio, che rispetto a quello vecchio rappresenta un grosso salto generazionale, che potremmo spiegare con Il parallelismo Eurofighter-F104 e Sirius-Spada.

Vivo l’emozione di quest’opportunità, la vivo nel vedere il personale del Gruppo Missili che ha ritrovato entusiasmo nel gestire un nuovo sistema d’arma. Chiaramente vivo anche la responsabilità di dover gestire un programma di questa importanza, un programma nuovo, rilanciando la componente missilistica nell’Aeronautica Militare.

Diciamo che è un sentimento ambivalente, che vivo in maniera positiva, estremamente contento di questa possibilità.


Questo articolo è stato realizzato in collaborazione con EXTRA REPORTS

Si ringrazia l’ufficio stampa dell’ Aeronautica Militare per aver autorizzato l’attività . Gli autori desiderano inoltre ringraziare il Col. Marco Bertoli, il Ten.Col. Iuliano e il Magg. Mariella per la disponibilità e la professionalità durante tutte le fasi della visita e della redazione di questo articolo.

Fonte di alcune informazioni (storia del 2° stormo ed esercitazioni con Tornado e F35) www.aeronautica.difesa.it

Author: Luca Ocretti

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