In volo con la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia

In volo con la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia

Il 14 Ottobre abbiamo avuto l’opportunità di visitare la Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia, prendendo parte ad un volo di pattugliamento costiero a bordo dell’elicottero MCH-109A Nexus “Volpe 314”. La sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia è oggi uno dei 15 reparti di volo delle Fiamme Gialle posti sul territorio Nazionale, ma prima di analizzare nel dettaglio i mezzi in servizio e l’attività svolta, iniziamo dall’inizio, da quella che è la storia del Servizio Aereo della Guardia di Finanza.

Storia del servizio Aereo della Guardia di Finanza

Anche nel caso del Servizio Aereo della Guardia di Finanza, così come abbiamo raccontato per l’impiego dell’elicottero nei Vigili del Fuoco (ipotizzato inizialmente da un ufficiale a seguito dell’avvistamento di un Sikorsky S51 della USS Columbus) è stata l’idea di un singolo ad evidenziare le possibilità di utilizzo del nuovo mezzo aereo. L’idea di utilizzare il mezzo aereo per l’espletamento dei servizi istituzionali della Guardia di Finanza risale infatti ai primi anni del secolo scorso, quando il capitano Luca Bongiovanni, il primo militare in assoluto della Guardia di Finanza che conseguì il brevetto di pilota militare ad Aviano nel 1912, intuì ed evidenziò i vantaggi che l’esplorazione aerea avrebbe potuto portare al dispositivo di difesa costiero, allora costituito da una serie di brigate, distaccamenti litoranei e battelli di modestissima capacità operativa.

Lo scoppio della prima guerra mondiale non permise l’attuazione delle intuizioni dell’ufficiale, ma l’idea di affiancare una componente aerea al naviglio – che invece stava avendo espansione adeguata – non fu però abbandonata, come provano saltuarie riapparizioni sulle colonne del “Finanziere”, nelle quali si dava tra l’altro notizia dei progressi in corso nell’ambito della Guardia Costiera degli Stati Uniti e del servizio doganale britannico. Il problema tornò a porsi dopo la seconda guerra mondiale, quando il criterio della vigilanza lungo il litorale manifestò la sua evidente insufficienza di fronte al dilagare del contrabbando marittimo, condotto con modalità imprenditoriali per tipologia di imbarcazioni impiegate e risorse finanziarie investite.

Il primo febbraio 1954 fu quindi costituito il Servizio Aereo della Guardia di Finanza che da subito, grazie ad accordi con lo Stato Maggiore dell’Aeronautica, orientò missioni di ricerca in alto mare finalizzate ad individuare traffici illeciti lungo le provenienze da Tangeri-Gibilterra, utilizzando velivoli da trasporto SM-82 e Fiat G-12 del Centro Addestramento al Volo di Guidonia, ove prendevano imbarco in qualità di navigatori ufficiali osservatori aerei del Corpo e della sezione anticontrabbando del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma. Le prime esperienze in campo operativo convinsero il Comando Generale sull’efficacia dell’esplorazione aerea e della necessità di organizzarla in modo sistematico.

Nel corso del 1955 vennero dislocati in via permanente sugli aeroporti di Pisa, Guidonia (poi Napoli) e Palermo, tre aerei “Beechcraft” C-45 dell’Aeronautica Militare, a disposizione della Guardia di Finanza per l’esplorazione aerea. Nessuno aveva fino ad allora pensato di impiegare questi bimotori da collegamento di origine statunitense come esploratori marittimi. L’idea si rivelò vincente e tali aeromobili svolsero il loro servizio in modo eccellente fino agli ultimi anni ’60, anni in cui furono radiati.

Negli stessi anni trovò sviluppo una forma di impiego del mezzo aereo integrata nel dispositivo di vigilanza litoranea, grazie alla comparsa di un nuovo protagonista, l’aeromobile ad ala rotante.

I primi due elicotteri AB-47G del Servizio Aereo della Guardia di Finanza, prodotti dalla ditta Agusta su licenza della Bell, furono consegnati il 18 aprile del 1955 con una cerimonia presso l’aeroporto dell’Urbe (Roma), seguita dal loro immediato trasferimento a Napoli-Capodichino, dove fu istituito il primo reparto di volo del Corpo. Una seconda aliquota di sei elicotteri fu consegnata nel corso del 1956, e consentì la costituzione delle sezioni aeree di Palermo, Pisa e Padova (ora Venezia) seguite, l’anno successivo, da quella di Genova.

Nel 1958 l’entrata in linea dell’elicottero AB-47J, in grado di trasportare una piccola pattuglia eventualmente dotata anche di unità cinofila anti contrabbando, permise di estendere l’impiego dei velivoli al confine terrestre, ed un reparto fu istituito a tale scopo sull’idroscalo di Como.

Negli anni successivi lo schieramento degli elicotteri fu esteso a tutte le legioni costiere ed al tratto italo-austriaco del confine terrestre, con l’istituzione di una seconda sezione aerea di montagna, con sede a Bolzano. Fu dato contemporaneamente corso al graduale rinnovamento della linea di volo, con l’entrata in servizio, a partire dal 1973, dei velivoli Nardi-Huges 500, con propulsione a turbina. In seguito, a partire dalla seconda metà degli anni ’80, la struttura addestrativa e logistica venne notevolmente potenziata, elevandola a livello di Gruppo Aereo e trasferendola presso l’aeroporto militare di Pratica di Mare.

Dopo la radiazione dei C-45, l’esplorazione d’altura subì un brusco colpo di arresto, e le saltuarie missioni effettuate dai velivoli antisom dell’Aviazione per la Marina, notevolmente costose e comunque subordinate alle esigenze operative di Forza Armata, non riuscivano a colmare il vuoto determinatosi. Intanto l’evoluzione del diritto internazionale marittimo, con particolare riferimento alla convenzione di Montego Bay (1982) che incrementò in misura sostanziale le possibilità di intervento repressivo delle navi di polizia dei paesi rivieraschi anche oltre i limiti del mare territoriale, determinò un’accelerazione del processo di sviluppo del dispositivo aeronavale d’altura.

Fu quindi elaborato un programma di potenziamento del complesso aeronavale della Guardia di Finanza che per il Servizio Aereo comportò il perseguimento di due esigenze operative fondamentali: l’estensione dell’operatività dei mezzi aerei all’arco notturno ed il prolungamento del raggio d’azione degli aeromobili, in modo tale da dar vita, con i pattugliatori ed i guardacoste di nuova acquisizione, ad una componente d’altura del dispositivo, in grado di effettuare azioni di contrasto protratte per tempi relativamente lunghi e di far fronte agli impegni derivanti dagli accordi di cooperazione con gli organismi collaterali degli altri paesi mediterranei.

Il programma condusse allo sviluppo dell’elicottero A-109 AII, dotato di radar e di strumentazione completa per il volo notturno, ed all’acquisizione dell’elicottero multiruolo AB-412.

Il problema dell’esplorazione alturiera fu affrontato in un primo tempo con l’acquisizione di alcuni bimotori ad ala fissa Piaggio P166DL3, arrivando nel 1996 all’acquisizione dell’ATR 42 MP, una piattaforma in cui i sensori di missione ( come radar, telecamere e sistemi di comunicazione) sono completamente integrati tra loro attraverso un sofisticato sistema di gestione e controllo diretto da uno o più operatori di sistema.

Con il decreto legislativo n.177/2016, entrato in vigore il 13 settembre 2016, sono state soppresse le Squadre Nautiche della Polizia di Stato, i siti navali dell’Arma dei Carabinieri e del Corpo Forestale dello Stato ed i relativi mezzi, trasferiti alla Guardia di Finanza. Successivamente il decreto del Ministro dell’Interno del 15 agosto 2017, concernente la Direttiva sui comparti di specialità, ha affidato al Corpo il comparto della “sicurezza del mare”, assegnando compiti di ordine e sicurezza pubblica che si aggiungono alle consolidate attività di polizia economico finanziaria, proprie della Guardia di Finanza.

Il Servizio Aereo della Guardia di Finanza è stato protagonista di alcuni dei momenti più significativi della lotta al crimine organizzato nella storia del Paese. Dal contrabbando di sigarette vissuto tra gli anni ‘70 e gli anni ‘80 nel Golfo di Napoli, passando per gli inseguimenti di scafi veloci carichi di droga e di sigarette che tentavano di approdare sulle coste della Puglia durante gli anni ‘90, fino ad arrivare ai giorni nostri, quando il Servizio Aereo del Corpo è quotidianamente impegnato nel contrastare le nuove e più insidiose forme di illegalità.

In questo contesto, il Servizio Aereo coopera stabilmente con i dispositivi delle Forze di polizia nazionali ed europee e con i servizi di intelligence che investigano sui traffici illegali, collaborazioni che hanno portato la Guardia di Finanza a proiettare la propria azione fino alle porte del Mediterraneo e a divenire sempre di più uno “strumento operativo” in grado di incidere in misura determinante sui proventi e sui patrimoni dei sodalizi criminali.

Dagli anni 2000, i Finanzieri del Servizio Aereo, con rinnovate professionalità anche nel campo della polizia economica e finanziaria, operano in stretta sinergia con tutti gli altri Reparti del Corpo alla ricerca di nuove forme di evasione, nonché alla tutela del territorio dall’inquinamento mediante avanzati sistemi di telerilevamento.

Per espletare tali fondamentali funzioni, il Comparto Aeronavale è strutturato su una componente di Proiezione ed una componente regionale.

La componente di Proiezione risponde alle esigenze di controllo delle acque del Mediterraneo e si articola su tre Gruppi Aeronavali ed un Gruppo di Esplorazione Aeromarittima. La componente Regionale, invece, è articolata su 15 Reparti Operativi Aeronavali, dislocati lungo tutte le coste nazionali a difesa del mare territoriale e delle acque adiacenti.

La Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia

La Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia nasce presso l’aeroporto di Padova il 25 agosto 1956, due anni dopo la nascita in Italia del servizio aereo della Guardia di Finanza. Nel corso della sua storia la Sezione ha avuto diverse sedi tra cui Rimini, l’Isola di Sant’Andrea e successivamente l’Aeroporto di Venezia Tessera, sede attuale, divenendo così un reparto autonomo a carattere territoriale, alle dipendenze della 7° Legione di Venezia.

La caserma del reparto è intitolata al Maresciallo Maggiore specialista Ferdinando Zorzutti, deceduto in servizio il 12 luglio del 1991. Alle ore 5,40 di quella tragica mattina, il Maresciallo Zorzutti decolla a bordo dell’elicottero NH500 M.M. 81055 per una missione di ricognizione che ha lo scopo di intercettare alcuni motoscafi sospettati di perpetrare contrabbando internazionale di armi e stupefacenti, sfuggiti al dispositivo di contrasto navale nella notte precedente. Sorvolando la zona a est di Caorle la scarsa visibilità costringe l’equipaggio ad invertire la rotta e alle 06,25 circa l’elicottero precipita nelle acque antistanti la località “Brussa”, nel comune di Caorle, con tragiche conseguenze per il Mar. Zorzutti.

Anche per la Sezione Aerea di Venezia, così come per molti altri corpi militari italiani, il primo elicottero utilizzato fu l’ AB-47G, iconico elicottero con la caratteristica bolla di plexiglass anteriore e la fusoliera a traliccio costruita con tubi metallici. Motorizzato con un Lycoming a 6 cilindri contrapposti raffreddato ad aria, le prestazioni non sono neanche paragonabili con i mezzi più moderni, ma quello che rendeva questa macchina speciale – ricordiamo che il Bell 47, progetto Bell degli anni ‘40, fu il primo elicottero certificato per uso civile nel 1946 – era la versatilità e le possibilità di impiego, novità nel panorama delle forze armate e di polizia.

Dopo gli AB47 nelle versioni G e J, la Sezione Aerea di Venezia ha utilizzato gli aeromobili NH-500 M, NH-500 MC, NH-500 MD e A-109 A II , arrivando ad un importante svolta tecnologica nel 2019 con l’assegnazione dell’ elicottero MCH-109A “NEXUS” .

Oggi la Sezione Aerea di Venezia è posta alle dipendenze del Reparto Operativo Aeronavale di Venezia ed insieme ai reparti navali da quest’ultimo dipendenti, costituisce la componente aeronavale costiera a disposizione del Comando Regionale Veneto, cooperando con la componente navale del Comando Regionale Friuli Venezia Giulia.

Nello specifico la circoscrizione del Reparto comprende la Regione Veneto, il Friuli Venezia Giulia (fascia compresa tra la pedemontana e quella costiera) e la provincia di Mantova in Lombardia.

I compiti della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia

I compiti della sezione aerea della Guardia di Finanza di Venezia spaziano dal pattugliamento in mare alla ricerca e soccorso, arrivando alla cooperazione in missioni inquadrate nel dispositivo EPN Frontex.

Nello specifico i compiti della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia sono:

  • Controllo del territorio per finalità di Polizia Economico – Finanziaria
  • Attività di pattugliamento in mare allo scopo di sorvegliare, controllare e prevenire illeciti in materia di ordine e sicurezza pubblica in mare
  • Missioni di volo finalizzate alla sorveglianza durante grandi eventi, per assicurare un elevato standard di protezione ai partecipanti di eventi e manifestazioni di rilievo
  • Missioni di volo finalizzate alla ricerca di coltivazioni di sostanze stupefacenti e repressione delle relative attività illecite
  • Partecipazione al dispositivo di coordinamento di soccorso marittimo, con missioni di ricerca in mare
  • Sopralluoghi aerei, riprese aerofotografiche e ricerche in coordinamento con i reparti
  • Pronto intervento in situazioni di emergenza e supporto a operazioni di polizia giudiziaria ad alto rischio

Vengono inoltre svolte, in concorso con il Servizio Navale del Corpo:

  • Attività di contestazione delle violazioni amministrative e penali ai sensi del codice della navigazione e controllo per garantire lo svolgimento sicuro delle attività in materia di nautica da diporto
  • Sorveglianza ed accertamento delle violazioni in materia di rifiuti, con l’individuazione di casi di inquinamento marino, nonché ai fini della repressione degli smaltimenti illegali.
  • Cooperazione internazionale nella difesa delle frontiere comunitarie mediante missioni di volo di sorveglianza, inquadrate nel dispositivo EPN FRONTEX e a seguito di specifiche attivazioni

Tutti i piloti della Sezione Aerea di Venezia sono abilitati al volo strumentale, notturno e con visori NVG, garantendo la piena operatività anche in condizioni meteo avverse e di notte.

I mezzi della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Venezia

Attualmente (ottobre 2021) la sezione aerea della Guardia di Finanza di Venezia è equipaggiata con due elicotteri MCH-109A Nexus e con un un drone IDS Colibrì di recente assegnazione.

Sostituto della linea NH-500, l’ MCH-109A “NEXUS” è l’aeromobile attualmente assegnato al reparto con due esemplari, che resteranno operativi almeno fino all’entrata in linea dei nuovi e moderni AW-169 che, insieme agli AW-139, saranno le due uniche linee in dotazione alle Sezioni Aeree.

L’MCH-109A Nexus deriva dall’ A-109, elicottero leggero multiruolo biturbina che ha segnato la storia dell’ala rotante, con il suo design elegante e la sua linea inconfondibile.

Per meglio comprendere le potenzialità e di questo elicottero possiamo analizzare le sue caratteristiche e alcuni dei sistemi presenti a bordo.

Lunghezza13,04 m
Diametro rotore11,0 m
Peso massimo al decollo (MTOW)3175 Kg
Motorizzazione2 x Pratt & Whitney PW207C
Velocità massima283 Km/h
Autonomia chilometrica massima726 Km
Equipaggiamenti L’elicottero MCH-109 è equipaggiato con un sistema di missione dedicato al pattugliamento marittimo
Caratteristiche tecniche elicottero MCH-109A Nexus

I principali sistemi di bordo, che ai tempi dell’entrata in servizio dell’aeromobile erano all’avanguardia e che tutt’ora garantiscono il pieno svolgimento dei compiti istituzionali del reparto sono:

  • Flight Management System (FMS): è un sistema di gestione dei parametri del volo che automatizza un’ampia varietà di attività , riducendo il carico di lavoro sull’equipaggio,
  • Radar di ricerca e meteo: viene utilizzato per l’attività di ricerca e pattugliamento marittimo, può inoltre mostrare sull’apposito MFD (Multi Functional Display) la situazione meteorologica nel dettaglio
  • Autopilota: come nei moderni aerei ed elicotteri l’autopilota del MCH109 Nexus permette di mantenere costanti parametri di volo come quota, velocità e prua, permettendo di seguire un piano di volo precedentemente impostato, attraverso la navigazione per i vari punti che lo compongono. Non dobbiamo pensare a questo sistema come sostituto dei piloti, bisogna infatti capire che questo sistema (così come gran parte della tecnologia a bordo) permette di far concentrare a pieno i piloti in quello che è l’obbiettivo della missione e il suo raggiungimento.
  • Telecamera FLIR: L’elicottero MCH 109A “Nexus” è equipaggiato con una telecamera SeaFLIR II, un sistema multi-sensore in grado di acquisire immagini in alta risoluzione sia di giorno che di notte. I movimenti e le acquisizioni di questa telecamera vengono gestiti da un operatore dedicato, in una postazione dietro ai piloti equipaggiata con uno schermo e un joystick. Grazie al video link digitale inoltre, tutto ciò che viene ripreso dalla telecamera in modalità diurna e notturna, può essere trasmesso in tempo reale ad una stazione a terra, garantendo un perfetto coordinamento con gli altri operatori durante le missioni

A bordo di “Volpe 314”: in volo con la Sezione Aerea di Venezia

Durante la nostra visita al reparto abbiamo avuto l’opportunità di prendere parte ad un volo di perlustrazione costiera, volando a bordo dell’elicottero MCH-109A Nexus “Volpe 314”.

Arrivato al Reparto, all’interno del sedime dell’Aeroporto Marco Polo di Venezia, inizia con una visita alla struttura la mia giornata con le “Volpi” di Venezia.

Dopo i saluti di rito e una breve panoramica sui tre principali nuclei qui presenti (Nucleo Operativo, Nucleo Efficienza e Squadra Comando ) passiamo nell’hangar, dove mi aspettano due MCH-109A Nexus, con la bellissima livrea giallo verde che li contraddistingue dai tanti A-109 che hanno avuto negli anni il compito di volare per corpi armati e di polizia dello Stato Italiano.

Vengo accolto dal comandante della Sezione Aerea, il Magg. Pilota Enrico Gentile, con il quale ci trasferiamo insieme all’equipaggio e ai responsabili dei tre nuclei in sala briefing.

Come avviene all’inizio di ogni giornata vengono analizzati Metar e TAF, eventuali Notam in zona o possibili criticità nel territorio di competenza, oltre ad aggiornarsi sull’efficienza degli aeromobili presenti. Mi viene poi illustrata la missione che seguirò oggi, una classica missione di ricognizione costiera, effettuando una navigazione lungo costa verso Est, arrivando al confine con il Friuli Venezia Giulia.

Sempre in sala briefing mi vengono spiegati i compiti e le peculiarità del Reparto, terminando con l’analisi di un inconveniente di volo avvenuto ad un’altra Sezione Aerea delle Fiamme Gialle, per poterne discutere e trarne dei benefici per quanto concerne la sicurezza del volo, in questo caso di spazi aerei congestionati e nei quali si rischia inavvertitamente di superarne i confini.

Terminato il briefing, dopo l’analisi di alcune necessità fotografiche che illustro all’equipaggio e agli specialisti, ci spostiamo nel parcheggio, dove è già pronto Volpe 114, il “nostro” MCH-109.

Foto di rito con il personale della Sezione Aerea e inizia la fase dei controlli prevolo a terra.

Tutto pronto e controllato, saliamo a bordo.

Inizia la procedura di accensione e in pochi minuti il caratteristico sibilo delle due turbine sovrasta le nostre voci. Cinture allacciate, controlli effettuati, autorizzati dalla torre…siamo pronti al decollo.

Staccati da terra puntiamo decisi verso il mare, attraversando le due piste dell’Aeroporto Marco Polo. Pochi secondi e alla nostra sinistra ecco l’Isola di Murano, che vista dal cielo, con le sue case colorate e i suoi stretti canali, è uno spettacolo indimenticabile.

Arriviamo sulla costa e la seguiamo ad una quota di circa 500 Ft (150 metri), mentre l’operatore seduto davanti a me utilizza la telecamera flir posta sotto al muso per controllare la zona. Non vengono rilevate criticità e all’altezza della foce del Fiume Tagliamento, poco prima di Lignano Sabbiadoro, invertiamo la rotta, continuando la missione come pianificato.

Al trasverso sinistro dell’Aeroporto di Venezia Lido inizia una leggera virata a destra, che ci porta in direzione della città di Venezia. Pochi secondi ed ecco Piazza San Marco, il Palazzo Ducale, la Basilica…da quassù tutto è diverso, ancora più spettacolare.

Ancora con la mente che pensa all’esperienza che sto vivendo le ruote del nostro MCH-109 toccano la pista 04 dell’Aeroporto Marco Polo, arrivando in hovering alla tana delle “Volpi di Venezia”.

Questa missione di Volpe114 è terminata, ma il lavoro della Sezione Aerea di Venezia e del suo personale altamente qualificato continua, a servizio del Cittadino e a favore della legalità sulla terra e sul mare.

Desidero ringraziare il Comando Generale e l’ufficio stampa della Guardia di Finanza per l’opportunità. Un ringraziamento speciale inoltre al comandante della Sezione Aerea di Venezia Magg. Enrico Gentile e a tutto il personale per l’accoglienza, la cortesia e il supporto durante la visita.

VIDEO – il percorso della missione

Fonti Fotografie storiche e aeromobili in uso Flotta aerea — gdf.gov.it

Fonti storiche servizio-aereo — gdf.gov.it e comparto-aeronavale-2 — gdf.gov.it

Author: Luca Ocretti

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