Intervista al Mar.Ord. Stefania Forestieri, pilota di elicotteri UH-90

Stefania Forestieri UH90

SPECIALE 8 MARZO – AVIOHUB

Oggi, 8 marzo, ricorre la Giornata internazionale dei diritti della Donna, o festa della Donna, per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo.
Per celebrare questa data abbiamo scelto di portare un’intervista ad una donna che è un esempio nel mondo dell’aviazione, un esempio nel mondo militare e potrebbe essere un esempio per molte altre persone, grazie alla sua determinazione e forza di volontà. Caratteristiche che l’ hanno vista contraddistinguersi in un settore ancora prettamente maschile, ma dove dai primi anni del 2000 la componente femminile sta prendendo sempre più spazio.


Abbiamo intervistato il Maresciallo Ordinario Stefania Forestieri, pilota di elicotteri da trasporto tattico UH-90 dell’Esercito Italiano, in servizio presso il 5° Reggimento Aviazione dell’Esercito “Rigel” di Casarsa della Delizia.

Mar. Ord. Stefania Forestieri, cosa l’ha portata ad entrare nell’Esercito Italiano?

Ho deciso di arruolarmi perché ero affascinata dalla divisa, dai suoi valori, volevo essere parte integrante di questa organizzazione, volevo mettere in gioco le mie capacità.

Prima di entrare nell’AVES ho fatto diverse esperienze che hanno contribuito a crescere professionalmente e riempire il mio bagaglio da militare dell’Esercito Italiano. Mi sono arruolata inizialmente come volontario e ho prestato servizio negli alpini come fuciliere. Ho partecipato ai Ca.STA (Campionati Sciistici Truppe Alpine) e all’operazione Strade Sicure all’Aquila immediatamente dopo il terremoto del 2009.

Durante gli anni di formazione per diventare Sottufficiale, ho avuto modo di conseguire diverse abilitazioni e brevetti, come quello di pattugliatore scelto, o i lanci militari con paracadute. Allo stesso tempo ho conseguito la laurea in Scienze Organizzative e Gestionali.

Da maresciallo invece, prima di diventare Pilota Militare, sono stata comandante di Plotone sia in Italia, che all’estero, partecipando all’operazione LEONTE in Libano nel 2016.

Dopo un primo periodo nella Forza Armata, cosa l’ha portata ad intraprendere il percorso per diventare pilota di elicotteri e come si è svolto il suo addestramento?

La voglia di diventare Pilota è nata già nei primissimi mesi dopo il mio arruolamento, dopo aver avuto la possibilità di volare su un AB205. È da quel momento che è iniziato a crescere in me il desiderio di diventare Pilota dell’AVES.

Per realizzare quel desiderio però avrei dovuto conseguire il grado di Sottufficiale o Ufficiale. Ho dovuto quindi prima partecipare al concorso per Sottufficiale, e poi a quello per Pilota.

Da quel primo volo nel 2010, ho dovuto attendere il 14 febbraio 2017 per effettuare il mio primo volo ai comandi.

L’addestramento è iniziato con il corso di sopravvivenza S.E.R.E. (Survival Escape/Evasion Resistance and Extraction), al termine del quale ho iniziato il corso della durata di un anno presso il 72°Stormo dell’Aeronautica Militare in Frosinone. Lì ho conseguito il primo brevetto di Pilota Militare di Elicotteri su TH-500. Successivamente presso il Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito Italiano, con sede a Viterbo, ho conseguito il brevetto di Pilota Osservatore di Elicotteri su RH-206. Nel 2019 dopo il passaggio macchina, sono diventata pilota operativo su UH-90.

Ci ha detto che attualmente vola sull’elicottero da trasporto tattico UH90. Quali sono le peculiarità di questa macchina all’avanguardia?

L’UH90 è un elicottero per il trasporto tattico di ultima generazione in grado di condurre operazioni diurne, notturne e in condizioni metereologiche avverse. È uno dei primi elicotteri FBW (Fly-by-wire), dove il collegamento meccanico tra comandi di volo e parti rotanti viene sostituito da un sistema elettronico-digitale. Ha un peso massimo al decollo di 10.600 kg e la capacità di raggiungere 175 KIAS, più di 300 km/h con un’autonomia di tre ore e mezzo. Ha capacità di operare con verricello e carico al gancio. È integrato inoltre con sistemi di ultima generazione come l’OWS (Obstacle Warning System) in grado di rilevare gli ostacoli lungo la traiettoria di volo, il WXR (Weather radar), sistema che rileva condizioni meteorologiche e turbolenze fornendo un’indicazione visiva e il sistema FLIR (Forward Looking Infrared), ovvero un sensore elettro-ottico che supporta i piloti a pilotare l’elicottero in tutte le circostanze, ad esempio di notte e in condizioni meteorologiche avverse. In ultimo l’EWS (Electronic Warfare System) rileva e identifica i sistemi d’arma ostili, fornendo le relative informazioni di avvertimento e avviando adeguate contromisure. Dal punto di vista dell’armamento, l’elicottero può essere integrato con due Minigun M134.

Elicottero Uh90 Esercito Italiano
L’elicottero da trasporto tattico UH-90

Attualmente è assegnata al 5° Rgt AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia, in Friuli Venezia Giulia. Quali sono le missioni e i compiti principali, svolti in territorio nazionale ed estero, del reparto?

Il Reparto è inquadrato nella Brigata Aeromobile “FRIULI” e fornisce concorso aeromobile attraverso azioni di sostegno aeromobile o partecipazione ad azioni aeromobili in teatro estero. In teatro nazionale assicura il Pronto Intervento Aereo 24 ore su 24, 365 giorni l’anno, attività di pubblica utilità quali ricerca di dispersi, trasporto d’organi, trasporto sanitario d’urgenza ed il soccorso di traumatizzati gravi.

In questi due anni ho avuto modo di partecipare in prima persona alle attività svolte dal Reggimento. Dall’addestramento base, all’addestramento congiunto con personale del Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco e altri Reparti. In particolare ho preso parte alla prima missione di Pronto Intervento dell’UH90. Il 5 gennaio 2020, siamo stati chiamati ad operare nell’ambito di una missione complessa effettuata di notte e in ambiente montano, per il recupero di alcuni civili rimasti bloccati in quota a 7500 ft e con temperature intorno ai 10°. La cooperazione di tutti i membri dell’equipaggio e la sinergia con il personale del Soccorso Alpino, hanno permesso la positiva riuscita della missione. Ho partecipato ad altre attività come la missione di supporto legata all’emergenza sanitaria COVID per il trasporto di materiale sanitario sul territorio nazionale. Nel novembre dello scorso anno invece, sono rientrata dalla missione OIR (Operation Inherent Resolve) – Iraq.

Nella sua carriera nella forza armata, qual è stato il momento che più la ha resa felice ed orgogliosa di essere una donna in divisa?

L’orgoglio più grande è rappresentato dal fatto stesso di indossare la divisa ogni giorno. Indubbiamente il giorno della consegna del brevetto di volo è stato uno dei momenti che più mi ha resa felice.

E il momento più impegnativo?

Ho sempre profuso il massimo impegno in tutto quello che ho fatto e ho sempre cercato di portare a termine ogni progetto iniziato, spostando sempre l’asticella più in alto.

Lei è stata la prima donna a sedersi ai comandi di un elicottero UH90 dell’Esercito Italiano, non è però l’unica donna pilota di elicotteri della Forza Armata. Quali sono le caratteristiche che secondo Lei devono contraddistinguere una donna che sceglie di diventare un pilota e quali sono le sue, che l’hanno accompagnata in questo percorso impegnativo ma ricco di soddisfazioni?

Al momento nell’Esercito Italiano siamo in quattro. Spaziamo dal pilota di aerei, al pilota multiruolo fino al pilota di elicottero da esplorazione e scorta. Le caratteristiche da possedere, secondo me, sono esattamente le stesse che devono contraddistinguere chiunque decida di intraprendere questa strada. Quelle che mi hanno aiutata a diventare un pilota sono stati determinazione, preparazione, umiltà, adattamento ma soprattutto tanta passione.

Oggi si festeggia la giornata della Donna e sono certo che sono in molti, donne e uomini, ad ammirare il suo percorso e la sua determinazione. Che consigli si sente di dare alle giovani donne desiderose di intraprendere una carriera militare e più nello specifico che sognano di portare un basco azzurro volando sugli assetti dell’Esercito Italiano?

Come ho già riportato in passato, non mi sento di dare dei ‘consigli’ e soprattutto non mi sento di farlo limitatamente alle donne. Posso raccontare la mia esperienza a chi ha la voglia e la passione di entrare a far parte di questo mondo. Ci sono delle difficoltà oggettive che sono comuni a coloro che scelgono di affrontare questo percorso, e difficoltà soggettive che sono legate ad ognuno di noi, al proprio carattere, al proprio pregresso e all’attitudine personale. Il percorso è molto selettivo, richiede sacrificio, impegno e dedizione, ma alla fine regala soddisfazioni personali e professionali.

Si ringrazia lo Stato Maggiore Esercito – Ufficio Pubblica Informazione e la Brigata Aeromobile Friuli per aver autorizzato l’intervista. Si ringrazia il Mar. Ord. Stefania Forestieri per la disponibilità e cortesia.

Fonte immagini: Brigata Aeromobile Friuli – sezione pubblica informazione

Author: Luca Ocretti

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