Intervista a Silvia Rappo, Left Wing del Pioneer Team e Sales Manager di Alpi Aviation

Silvia Rappo intervista
SPECIALE 8 MARZO – AvioHub

Oggi, 8 marzo, ricorre la Giornata internazionale dei diritti della Donna, o festa della Donna, per ricordare sia le conquiste sociali, economiche e politiche, sia le discriminazioni e le violenze di cui le donne sono state e sono ancora oggetto in molte parti del mondo.

Anche quest’anno, per celebrare questa data, abbiamo scelto di portare un’intervista ad una donna che è un esempio nel mondo dell’aviazione.

Abbiamo intervistato Silvia Rappo, Sales Manager di Alpi Aviation (azienda produttrice di aerei leggeri e ultraleggeri, elicotteri e UAV con sede a Pordenone) e “Left Wing” del Pioneer Team, pattuglia di volo in formazione civile fondata nel 2005, che negli anni si è esibita in airshow in oltre 22 paesi, dall’Europa al Giappone, Korea, Emirati Arabi, Libia, Cina e Arabia Saudita.

Silvia, con un passato da “Wing Walker” a bordo di uno Stearman (avete capito bene, quelle persone che si esibiscono camminando sulle ali di un aeroplano, in volo) ha oltre 1200 ore di volo su aerei ed elicotteri ultraleggeri. E’ l’unica donna italiana a volare in una pattuglia di fama mondiale ricoprendo il ruolo di gregario sinistro e team manager. Scopriamo qualcosa in più sulla sua passione per il volo con qualche domanda.

Silvia, intanto grazie per la disponibilità nel realizzare questa intervista. Come faccio sempre in questi casi, inizio chiedendoti da dove nasce la tua passione per il volo.

E’ un onore per me Luca.

La mia passione per il volo è nata nel momento in cui il mio papà mi ha fatto staccare i piedi da terra con il suo deltaplano. Avevo sei anni ma ricordo ancora l’accelerazione del decollo, la “stretta al petto” accompagnata da una dose di timore, l’aria sul viso, il mondo da un punto di vista completamente diverso e poi l’atterraggio. Da quel momento ho deciso che un giorno avrei voluto imparare a volare.

La passione è stata poi coltivata, con la mano del papà che mi accompagnava ai raduni, che mi faceva montare le stecche della vela spiegandomi l’importanza delle cose fatte bene, dei controlli prima del volo, la giornata spesa nei preparativi anche per un volo di soli 10 minuti. Passarono gli anni, il sogno rimase nel cassetto per dar spazio allo studio e al primo lavoro.

Poi una domenica il papà che mi comunica l’apertura di una scuola di volo a due passi da casa….. e dal 1° maggio 2004 la mia vita cambia radicalmente.

Come sei diventata pilota del Pioneer Team e Team Manager? Ricordiamo ai lettori che sei l’unica donna italiana a volare in una pattuglia di fama mondiale.

Ho conosciuto il Pioneer Team dopo l’acquisto del mio primo aereo, un Pioneer 200. Nel 2007 gli eventi a cui partecipava il Pioneer Team erano praticamente un appuntamento di ogni fine settimana e le sue esibizioni facevano sognare me e tanti appassionati di volo. Iniziò un’amicizia, uno scambio di esperienze, dal ruolo di preparazione degli effetti pirotecnici tante cose sono cambiate…..

Il ruolo di Team Manager mi è rimbalzato addosso con violenza, apparteneva a Franc Borin (N.D.R. deceduto a seguito di un incidente aereo a febbraio 2012), che lo ricopriva in modo egregio.

Il mio ingresso nella rosa dei piloti è iniziato nella primavera del 2014, avevo maturato l’esperienza necessaria e dopo un intenso allenamento il mio debutto è avvenuto al Kavala Air Show in Grecia lo stesso anno. Ho sempre ricoperto il ruolo di gregario sinistro, il numero 2.

Silvia Rappo Pioneer Team

Quello che mi preme di più far capire ai giovani è che ci sono mille ragioni per cui vale la pena vivere (qualcuna è anche dentro la mia storia), che per raggiungere i sogni non ci vuole solo fortuna ma anche sacrificio e ultimo ma non per importanza, non mollare mai!

Silvia Rappo

Per chi non lo conoscesse, che cos’è il Pioneer Team?

Il Pioneer Team è un’eccellenza italiana. E’ stata la prima pattuglia italiana composta da aerei ultraleggeri, la prima ad aver partecipato ad airshow di calibro mondiale volando in Giappone, in Korea, in Cina, Arabia Saudita. La nostra esibizione a 4 è un mix di eleganza, armonia e precisione, contraddistinta da fumogeni colorati ed effetti pirotecnici.

Il Pioneer Team è stata la pattuglia che ha ispirato altri piloti ad addestrarsi e fondarne altre, senza dubbio è stata pioniera del volo in formazione nel settore degli ULM. Tutto ciò è stato possibile grazie alla passione, all’entusiasmo, al carisma, alla determinazione dei soci fondatori, Corrado, Franc, Claudio e Marco Gioria.

Piloti Pioneer Team
I Piloti del Pioneer Team Sandro, Marco, Alberto, Corrado e Silvia a Riyad nel 2020.

Gli aerei che utilizzate – Pioneer 300 e 330 Acro – sono prodotti dall’Alpi Aviation, azienda dove ricopri il ruolo di Sales Manager. Cosa rende speciali questi aerei, apprezzati in tutto il mondo?

L’elevata affidabilità, la manovrabilità, la versatilità, il design senza tempo.

Pioneer 300 e 330 sono aerei ultraleggeri. Che reazione ha il pubblico a vederli in volo e durante quelle straordinarie manovre, ad airshow dove al vostro fianco nel programma di volo ci sono aerei militari ad elevate prestazioni o pattuglie JET?

Non ti nego che spesso riscontriamo stupore ed incredulità in quello che questi “piccoli” aerei possono fare! Posso dirti che le reazioni sono diverse da Paese a Paese …. Ma l’effetto WoW è comune a tutti.

Mi permetto di aggiungere anche l’effetto a terra del nostro team, perché la vicinanza ed il desiderio di ispirazione io lo porto anche tra la gente. L’esperienza che mi ha riempito di più il cuore è stata quella Cinese, poter parlare con bambine e ragazze e poter essere di esempio perché anche il volo è alla portata delle donne!

Ogni display inizia giorni prima, quando arriva la comunicazione di conferma dell’organizzazione. Inizia pianificando il volo di trasferimento, preparando l’aereo, decidendo i giorni di volo e ogni piccolo dettaglio.

Spesso ti trovi nell’hangar settimane prima, a pulire l’aereo e controllare che ogni cosa sia al suo posto, tutto con un’idea fissa in testa :” quel giorno voleremo e tutto deve essere come abbiamo immaginato che sia”.

Silvia Rappo – Zell Am See 2019

Negli anni il Pioneer Team ha partecipato a decine di manifestazioni aeree anche estremamente importanti. Qual è l’esibizione che hai preferito, o della quale hai i migliori ricordi?

Difficile dire qual è l’esibizione preferita. Ognuna è diversa, ognuna ti lascia dentro un po’ di sé. Alcune più di altre le porti nel cuore per la location, per le persone conosciute, per la reazione del pubblico, per l’organizzazione, per la meteo incontrata nella trasferta, per la particolare sintonia.

Ti assicuro che ognuna è unica e …. mettimi alla prova, ti posso dare quasi ogni dettaglio!

Il Covid ha fermato anche voi, che nel 2021 siete comunque riusciti a partecipare a due importanti airshow, Cervolix e Szeged. Per chi volesse venire a vedervi nel 2022, ci sono già degli appuntamenti?

Certo, è confermata la partecipazione a Cervolix, poi a Cognac e in Polonia.

Come ultima domanda concludo sempre allo stesso modo queste interviste dedicate alle donne in aviazione, per l’8 marzo. Che consigli ti senti di dare alle donne e alle ragazze che vogliono avvicinarsi al mondo del volo, prendendo una licenza o l’attestato VDS?

Di provare assolutamente, ma di non mollare alle prime difficoltà.

Il volo cambia la vita, apre la mente, offre possibilità ma richiede sacrificio e dedizione. Le emozioni che regala ogni giorno saranno però la migliore ricompensa.

Oggi, a differenza di vent’anni fa, abbiamo tanti esempi superlativi di donne che ricoprono ruoli importanti nell’aviazione, questo è un segno tangibile delle potenzialità che hanno le donne.

Silvia Rappo pilota Pioneer 300
Silvia Rappo e il suo Pioneer 300 al termine di un’esibizione

L’intervista non è finita qui…il pezzo forte lo ho lasciato alla fine.
Vi lascio con questo racconto, scritto da Silvia due anni fa e che fa trasparire a pieno la sua passione, il suo impegno e il suo amare la vita e il volo. Se c’è una cosa che posso dire, dopo 1 anno di “condivisione d’ufficio” in Alpi Aviation con Silvia, con la quale ho modo di confrontarmi quotidianamente, è che tutto quello che avete letto e state leggendo è assolutamente vero, la passione che traspare dalle sue parole è reale e sincera e l’entusiasmo che traspare dalle parole che state per leggere è presente ogni volta che il discorso si sposta su qualcosa che ha l’abilità di staccarsi da terra. L’abilità di diventare di colpo estremamente affascinante.


“Semplicemente FlySilvia”

Di sgambetti la vita me ne ha messi altri ma … voglio che prevalgano le cose belle, positive.

Imperversa il primo temporale primaverile del 2019, sento il vento soffiare e …. la deformazione del pilota mi fa seguire l’andamento del meteo attraverso il radar!
Si, la passione insita in un pilota è anche questo, ti fa vivere la vita sotto punti di vista un po’ differenti e soprattutto crea dipendenza!

Avevo 6 anni nell’ormai lontano 1988, quando terminato il primo volo in deltaplano con il mio papà capì che andar per cieli mi piaceva davvero tanto. Ricordo come fosse ieri il fiato sospeso durante il decollo, l’aria in viso e dentro le maniche, la fatica nel muovere le mani e lo stupore nel vedere tutto dall’alto. Vedere le case diventare piccole e poi grandi e soprattutto accorgermi di quanto era immensa la campagna ferrarese in cui ero solita scorrazzare.

Papà mi ha trasmesso l’amore per il volo e per ciò che vola. Adoravo anche solo rimanere immobile sul sedile di quel deltaplano mezzo costruito da papà, sapevo che nulla doveva essere manomesso ma non mi è mai stato vietato di toccare…
Toccavo i tubi di metallo, toccavo l’elica di legno e la vela quadrettata che con il papà spesso nei week end aiutavo a montare.

Assieme a questo papà (e mamma naturalmente) mi hanno insegnato a conoscere il sacrificio e la caparbietà che servono per trasformare i sogni in realtà….
Gli anni trascorrono con i pregi e difetti dell’adolescenza, la propensione verso un indirizzo scolastico non condivisa dai genitori, lo studio ed il divertimento fino ad approdare a quella che per me è stata la maturità in tutti i sensi.
Ho iniziato a lavorare a 19 anni, preferendo una strada diversa da quella dei miei genitori. Loro ormai abituati a vivere in campagna allevando 30.000 tacchini ogni sei mesi …. io invece avevo voglia di scoprire il mondo, di frequentare persone diverse e di crescere professionalmente. Anche se l’aiuto nell’azienda di famiglia non l’ho mai negato!

A 21 anni avevo un lavoro a tempo indeterminato, ero contornata da persone positive e piano piano stavo abbattendo il muro di timidezza che mi contraddistingueva. Un lavoro che mi permetteva di non pensare sulla mia famiglia, che mi dava la possibilità di qualche sfizio e di andare a sciare o al mare la domenica! O meglio 2 domeniche al mese perché le altre si lavorava. Il volo era stato nel frattempo un pò accantonato da papà (e da me di conseguenza) sia a causa del lavoro e sia perché la mamma non esultava all’idea di trascorrere i week end al campo volo.

La mattina del I° maggio 2004 papà arriva a casa con una strana novità…..nel campo di volo a 3 Km da casa nostra un istruttore (ex pilota di Tornado) aveva trasferito la sede della sua scuola di volo. Poi ha aggiunto, se ti va di fare un volo di “ambientamento” ti aspetta oggi pomeriggio alle 2.
Da quel pomeriggio è iniziata la mia metamorfosi ….
Mediamente trascorrevo 2 pause pranzo alla settimana uscendo dall’ufficio in divisa, cambiandomi in auto nel tragitto verso il campo volo e il 17 ottobre 2004 divento finalmente un pilota!

Il sogno diventa realtà. La felicità allo stato puro. Sicurezza, determinazione, caparbietà. La vita è una figata! (come dice super Bebe).

Tutto fico e surreale fino al 2 marzo 2005 quando il destino si è portato via il mio istruttore. E qui la vita ha cominciato a mettermi davvero a dura prova, mi ha messo in ginocchio e assieme a Lei alcune persone che non risparmiavano le battute sulla pericolosità di quello che facevo.
Se mi sono rialzata è stato grazie a papà che mi ha insegnato a non arrendermi e a guardare comunque avanti e probabilmente la forza per superare questo momento l’ho trovata anche dentro di me. Nascosta in un posto che nemmeno pensavo esistesse.
A giugno 2006 inizio a volare col mio biposto Pioneer 200 acquistato in società con papà. Prima brevi “giri campo” e poi sempre più lontano e oltre confine solo con un pilota che conosceva l’inglese.
Ora capivo a cosa serviva l’inglese che a scuola avevo snobbato e trascurato…. con coraggio mi gettai in una nuova sfida a Southampton.

Nel frattempo l’amicizia con Corrado di Alpi Aviation si stava tramutando in qualche cosa di più importante che mi fece tornare e stabilire a Pordenone. A fine 2008 nacque Flygenius, società di servizi in supporto ai piloti.
Nel 2009 conseguii il brevetto di elicottero e nel 2012 arrivò il piccolo Simone! Una grande gioia ma un vero tornado nella vita di una mamma un pò particolare che ricominciò ben presto a volare ….. e poi volare in una pattuglia capitanata dal marito. Una pattuglia che porta tricolore ed effetti pirotecnici in Europa e nel mondo, in cui ero entrata come “manovale tuttofare” ! Devo dire che proprio in questi ultimi due anni, durante gli airshow Cinesi ho ricevuto la soddisfazione più grande. Essere un esempio per ragazze e ragazzi che da quel momento hanno iniziato a vedere gli aeroplani sotto un altro punto di vista ma soprattutto hanno potuto constatare che … anche una donna ce la può fare.

Siccome le sfide non finiscono mai, nel 2017 mi ritrovo ad affiancare Corrado nella sua azienda in qualità di responsabile dell’ufficio vendite. Un’azienda nata dal sogno di mio marito, e che con il tempo si è trasformata in una realtà conosciuta a livello internazionale producendo aeroplani, elicotteri e droni per il settore militare.
La sfida di ogni giorno è quella di trovare il giusto equilibrio fra lavoro, famiglia e tempo libero, ammetto che non è facile ma nemmeno impossibile. Il segreto è svegliarsi ogni mattina con il desiderio di vivere, mettendo passione, amore e dedizione in ciò che facciamo e la fortuna di essere attorniati da persone che comprendono e condividono quello che fai.
Gli ingredienti di tutto questo? Passione, sacrificio, costanza e soprattutto … non porsi limiti e non mollare mai!

Da quando ho scritto questo, nel 2019, si è aggiunto un altro successo, Elena, che ha rimescolato le carte della vita.

Nulla è scritto, bisogna tenersi sempre pronti!

FlySilvia


Clicca qui per leggere lo “speciale 8 marzo” dello scorso anno:

Stefania Forestieri UH90

Intervista al Mar. Ord. Stefania Forestieri, pilota di elicotteri UH90

Si ringrazia Silvia Rappo per la disponibilità nella realizzazione di questa intervista e Mattia Brunetta per il materiale fotografico. Foto di copertina Lorenzo Busi

Author: Luca Ocretti

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