Reportage dalla CADAR 21, l’esercitazione campo d’arma della Brigata Aeromobile “Friuli”

La Brigata Aeromobile “Friuli” conclude l’esercitazione campo d’arma CADAR 21, attivita d’approntamento per futuri impieghi in teatri operativi

Allo scopo di consolidare le capacità operative e sviluppare ulteriori caratteristiche di interoperabilità tra diversi reparti dell’Esercito Italiano, la Brigata Aeromobile “Friuli” ha organizzato e condotto nei giorni scorsi, nel pieno rispetto delle misure di prevenzione e contrasto dell’emergenza pandemica Covid-19, l’esercitazione campo d’arma CADAR 21.

La condotta del campo d’arma, quale attività esercitativa di approntamento per eventuali impieghi in teatro operativo, ha lo scopo di amalgamare le unità dipendenti e in concorso, validare le unità sotto la Training Autority della brigata e completare gli specifici obbiettivi addestrativi raggiunti. Le attività sono inoltre tese all’applicazione di procedure e tattiche standardizzate, così come previsto dalle Nazioni Unite, unitamente all’addestramento dei posti di Comando all’utilizzo di messaggistica e procedure in vigore, nell’esercizio del processo di pianificazione per la risoluzione di problemi operativi e gestione degli incidenti.

L’evento conclusivo si è svolto alla presenza del Comandante della Divisione Vittorio Veneto, Generale di Divisione Angelo Michele Ristuccia, che, al termine, ha espresso tutto il suo apprezzamento per la piena integrazione dimostrata dalle unità partecipanti all’esercitazione, occasione per unire nell’addestramento tutti gli assetti necessari, lavorando in modo pluriarma. Il Generale di Divisione Michele Ristuccia si è detto soddisfatto per l’esito e per l’impegno profuso, cha portato al completo raggiungimento degli obiettivi addestrativi prefissati, pur nelle limitazioni derivanti dalla pandemia ancora in atto.

Panoramica dei partecipanti, foto 1° Lgt. Montaquila – Brigata Aeromobile Friuli

L’esercitazione

L’attività, durata diversi giorni, ha visto l’impiego del Posto Comando della Brigata in una configurazione di tipo distribuito, con la sua componente principale schierata presso la caserma Mameli di Bologna e una sua proiezione avanzata presso una struttura campale, allestita all’interno dell’aeroporto “Francesco Baracca” di Casarsa della Delizia. Proprio da questo aeroporto, sede del 5° Rgt AVES “Rigel”, ha avuto inizio il nostro reportage, seguendo le attività esercitative nella fase finale, giovedì 6 maggio.

L’esercitazione ha infatti seguito due linee d’azione principali, una sviluppata presso il poligono di Monte Romano, con lo svolgimento di una scuola tiro per la compagnia mortai del 66° Reggimento fanteria aeromobile e l’altra presso il poligono del Cellina Meduna, dove unità di manovra della Brigata e altri assetti operativi, agli ordini del Generale di Brigata Stefano Lagorio, hanno condotto diversi atti tattici ed alcune azioni aeromobili, impiegando in supporto anche assetti dell’USAF (United States Air Force), intervenuti nella fase finale. 

L’evento conclusivo, in uno scenario d’intervento presso un’ipotetica linea di confine della quale preservare e garantire l’inviolabilità, ha visto un’azione combinata di unità di fanteria aeromobile, esploranti, genio, mortai e artiglieria, che ha simulato la neutralizzazione di un posto comando di elementi ostili.

Come preannunciato in un briefing a giornalisti e fotografi, tenuto dal Ten. Col. Pilota Luca Beraudo, TOC (Tactical operation center) director della Brigata aeromobile “Friuli, l’attività è iniziata con l’intervento di una pattuglia su VTLM Lince, a bordo del quale era presente un assetto ACRT (Advanced combat reconnaissance team) del genio, dedicato all’apertura della strada.

Elementi ostili in prossimità dell’ipotetica linea di confine, già preannunciati da fonti di intelligence, hanno ostacolato l’avanzata della pattuglia, ritrovatasi con la necessità di evacuare un ferito e di ricevere supporto immediato sul campo, supporto ricevuto da uomini e mezzi del Reggimento Lancieri di Novara (5°).

Le varie fasi che hanno portato all’intervento finale della fanteria aeromobile, a bordo di elicotteri UH-90 ETT, hanno evidenziato il perfetto coordinamento e integrazione tra le unità coinvolte, anche in chiave multinazionale, distribuite sul poligono e impegnate in attività di fuoco reale verso sagome.

Diversi i reparti coinvolti nell’attività, che visto impiegati assetti del 66° Reggimento Fanteria Aeromobile “Trieste”, del 5° Reggimento AVES “Rigel”, del Reggimento Lancieri di Novara (5°), dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti e del 132° Reggimento Artiglieria Terrestre

L’esercitazione ha interessato anche il 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di Bolzano, che ha fornito il supporto relativo a tutta l’organizzazione delle trasmissioni e del supporto info-comunicativo e il Reparto Comando e Supporti Tattici della Brigata “Friuli”, che ha fornito il supporto logistico. 

I mezzi coinvolti

Oltre a 300 tra Ufficiali, Sottufficiali, Graduati e Soldati, nello svolgimento dell’evento conclusivo presso il poligono Cellina-Meduna, sono stati numerosi i mezzi e gli aeromobili coinvolti, quali elicotteri da trasporto tattico UH90 e da esplorazione e scorta AH129 “Mangusta”, Blindo “Centauro” e Veicoli Tattici Leggeri Multiruolo VTLM “Lince”. Presente inoltre un semovente d’artiglieria PzH 2000, impegnato in attività di fuoco simulato.

Unitamente agli aeromobili in forza presso il 5° Reggimento AVES “Rigel” di Casarsa della Delizia, ha preso parte all’attività conclusiva anche un elicottero HH-60G Pave Hawk in forza al 56° Rescue Squadron del 31st Fighter Wing dell’USAF (United States Air Force), basato presso l’aeroporto “Pagliano e Gori” di Aviano (PN).  Questo assetto è stato coinvolto per simulare una CASEVAC, un’evacuazione sanitaria urgente di personale sul campo. 

UH90 ETT

L’elicottero multiruolo UH90 è nato da requisiti operativi comunemente espressi in ambito NATO, per la realizzazione di un elicottero multiruolo idoneo ad operare in ambiente terrestre e marino. La versione ETT (elicottero da Trasporto Tattico) è stata concepita, sviluppata e realizzata, per essere in grado di operare su ogni tipo di terreno, rispondendo ai requisiti specifici per gli elicotteri da trasporto tattico, garantendo efficienza elevata con un ridotto sforzo manutentivo.

La capacità diurna e notturna di decollare, operare e atterrare in condizioni meteo avverse, con profilo di volo tattico ed in ambiente non permissivo, è resa possibile grazie all’integrazione di diversi sistemi di ultima generazione come l’OWS (Obstacle Warning System) in grado di rilevare gli ostacoli lungo la traiettoria di volo, il WXR (Weather radar), sistema che rileva condizioni meteorologiche e turbolenze fornendo un’indicazione visiva e il sistema FLIR (Forward Looking Infrared), ovvero un sensore elettro-ottico che supporta i piloti a pilotare l’elicottero in tutte le circostanze, ad esempio di notte e in condizioni meteorologiche avverse. In ultimo l’EWS (Electronic Warfare System) rileva e identifica i sistemi d’arma ostili, fornendo le relative informazioni di avvertimento e avviando adeguate contromisure. Dal punto di vista dell’armamento, l’elicottero può essere integrato con due Minigun M-134.

Nell’ambito dell’esercitazione CADAR21 gli elicotteri da trasporto tattico UH90 sono stati utilizzati per il trasporto della fanteria aeromobile sul campo, nella fase conclusiva dell’intervento.

AH129 D Mangusta

L’ AH-129D Mangusta è un elicottero da esplorazione e scorta in servizio presso diversi reparti dell’Aviazione dell’Esercito Italiano.

Dotato dei più avanzati sistemi di autoprotezione è progettato per effettuare attività in condizioni operative ostili sia diurne che notturne, grazie a due diversi sistemi ad infrarossi e intensificatori di luce.

Il “Mangusta” può essere armato, oltre che con un cannoncino da 20 mm a canne rotanti, con diversi missili anticarro e razzi, tra cui il sistema missilistico SPIKE, che attraverso una telecamera elettro-ottica permette di seguire il missile stesso fino all’impatto con l’obbiettivo. E’ inoltre presente il sistema di puntamento OTWS (Observe Targeting Spike Weapon System) che fornisce, tramite una torretta stabilizzata elettronicamente, le immagini visibili e infrarosse per osservare l’ambiente circostante ed individuare obbiettivi e bersagli.

Nell’ambito dell’esercitazione CADAR21, gli elicotteri AH-129D Mangusta hanno operato in supporto e protezione degli elicotteri UH90 ETT e HH60 PaveHawk. Per i primi ha garantito protezione e scorta nelle fasi di sbarco della fanteria aeromobile, per il secondo ha garantito protezione e scorta nello svolgimento della CASEVAC.

HH60 Pave Hawk

L’HH-60G Pave Hawk è il principale elicottero con compiti CSAR (Combat Search and rescue) dell’Aeronautica Militare statunitense.

Il Pave Hawk è una versione altamente modificata dell’elicottero Black Hawk, rispetto al quale presenta una suite tecnologica aggiornata, comprensiva di sistemi integrati relativi alla navigazione e alle comunicazioni. E’ in grado di operare in condizioni diurne e notturne, oltre che in condizioni meteorologiche avverse, grazie ad un sistema ad infrarossi, un radar meteorologico e diversi sistemi antighiaccio.

Nell’ambito dell’esercitazione CADAR21 un HH-60 Pave Hawk ha effettuato una CASEVAC (Casualty evacuation – evacuazione di un ferito). Dopo essere atterrato presso l’aeroporto Francesco Baracca, sede del 5° Rgt AVES RIGEL, ed aver imbarcato un’unità di fanteria aeromobile dell’Esercito Italiano, l’elicottero ha raggiunto l’area delle operazioni scortato da un AH-129D Mangusta.

Reportage fotografico dalla CADAR-21

Desidero ringraziare tutto il personale coinvolto e nello specifico il Ten.Col. Zara e il 1° Lgt Montaquila per il supporto e l’organizzazione.

Author: Luca Ocretti

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