Dai climi gelidi della Norvegia alla sabbia del Kuwait, dai Balcani alla Libia, Afghanistan e Iraq, senza dimenticare le missioni in territorio nazionale a seguito di calamità.
Dopo 240 mila ore di volo in 33 nazioni, di cui 18.500 in operazioni reali, il velivolo AMX ha terminato la carriera operativa nell’Aeronautica Militare.
Dopo 35 anni di attività operativa, venerdì 5 aprile presso l’aeroporto militare di Istrana (TV), è avvenuta la cerimonia di Phase Out e a pochi giorni di distanza, il giorno 11 aprile, gli ultimi 4 velivoli AMX (due monoposto e due biposto) sono decollati per l’ultima volta dal 51° Stormo, inbound Piacenza.
Proprio nella base di Piacenza-San Damiano saranno conservati nel “Flying Museum” insieme agli ultimi HH-212 di Grazzanise e al G-91 I-AMIC restaurato. Per gli interessati ne parliamo meglio in questo articolo
L’AMX “Ghibli” – un po’ di storia
L’AMX International AMX (denominato Ghibli nell’Aeronautica Militare Italiana) è un aereo da attacco al suolo monomotore prodotto in Italia e Brasile dagli anni ottanta, con la collaborazione tra le ditte Aeritalia, Aermacchi e Embraer.
Nato a seguito di un requisito dell’Aeronautica Militare e della Força Aérea Brasileira per un aereo da appoggio tattico, l’AMX è andato a sostituire nella Forza Armata i Lockheed F-104 Starfighter e gli Aeritalia G-91Y, G-91R e G-91T che avrebbero concluso la loro vita operativa in pochi anni.
I primi esemplari cominciarono ad essere consegnati nel 1988, al Reparto Sperimentale Volo e al 103º Gruppo del 51º Stormo, primo reparto operativo dotato dell’AMX .
Negli anni successivi furono equipaggiati il 13º e 101º Gruppo del 32º Stormo, il 132º Gruppo del 51º Stormo, il 14º Gruppo del 2º Stormo e il 28º Gruppo del 3º Stormo
In totale vennero realizzati 6 prototipi e l’aereo venne ordinato dall’Aeronautica Militare in 110 esemplari monoposto più 26 biposto, questi ultimi denominati AMX-T (TA-11B, secondo la nomenclatura dell’Aeronautica), mentre il Brasile ne ordinò 56 esemplari.
Le missioni all’estero
In 35 anni di servizio, con oltre 240 mila ore di volo di cui 18.500 in operazioni reali, l’AMX ha solcato i cieli di 33 nazioni, operando in otto diversi teatri operativi e nell’ambito di numerose esercitazioni internazionali.
Kosovo
Nel 1999 gli AMX Ghibli, al loro “battesimo del fuoco”, hanno effettuato 252 sortite per un totale di 667 ore in Kosovo, operando dalla base di Amendola
Afghanistan
Nel novembre 2009, 4 esemplari sono dislocati in Afghanistan, presso la base di Herat, nella parte centro occidentale del paese. La missione aveva una durata prevista di circa due anni e prevedeva per i Ghibli l’utilizzo come supporto aereo ravvicinato alle truppe di terra e nel ruolo di ricognitori. In realtà, l’AMX, grazie alla sua duttilità e al ridotto numero di specialisti necessari alla manutenzione, è risultato un aereo molto affidabile tanto che ne è stata prolungata l’impiego su quel teatro per quasi cinque anni, in una quella che è divenuta di fatto, la missione fuori area più lunga dai tempi della seconda guerra mondiale. Gli assetti hanno totalizzato in teatro quasi 10.000 ore di volo in oltre 3.000 missioni, con l’acquisizione di migliaia di obiettivi.
Libia
Nel 2011 gli AMX, insieme ai Tornado sono stati utilizzati nelle operazioni militari in Libia
Nord Africa
Il 15 gennaio 2016, su disposizione dello Stato Maggiore della Difesa, 4 AMX del 51º Stormo sono stati schierati presso l’aeroporto di Trapani-Birgi, in assetto da ricognizione, al fine di effettuare missioni di sorveglianza e acquisizione di informazioni, nell’area dei paesi del Nord Africa.
Kuwait
Il 16 giugno 2016, gli AMX del 51º Stormo di Istrana, (Task Group Black Cats), sostituiscono il Tornado del Task Group Devil, nell’ambito della missione “Inherent Resolve – Prima Parthica“. Il ruolo degli AMX è anche qui fornire intelligence, sorveglianza e ricognizione aerea
Importante anche il contributo in campo nazionale, dove è stato utilizzato tra l’altro in preziose missioni di ricognizione fotografica nell’ambito del supporto fornito dalla Difesa alle popolazioni colpite da gravi calamità, come ad esempio per i terremoti in Emilia Romagna e Centro Italia, per l’alluvione in Sardegna, o anche a supporto del piano di azione per il contrasto dei roghi nella Terra dei Fuochi in Campania.
Per le sue caratteristiche di caccia leggero ed estremamente versatile – anche grazie ai diversi aggiornamenti che nel corso degli anni ne hanno implementato le capacità operative in termini di dotazioni avioniche, sensori, armamento di precisione e autonomia – l’AMX è stato un assetto in grado di effettuare un’ampia gamma di missioni al servizio del Paese e dell’Alleanza Atlantica, da quelle di interdizione e attacco al suolo, a quelle di scorta e supporto ai contingenti a terra, a quelle di ricognizione nell’ambito di missioni ISR (Intelligence, Surveillance e Recognition).
L’aggiornamento ACOL – nuova vita per gli AMX italiani
Dopo i primi anni di vita operativa segnati da alcuni problemi tecnico-logistici e legati al motore, una tappa fondamentale nella storia dell’AMX è stata l’aggiornamento ACOL (Adeguamento delle Capacità Operative e Logistiche) che ha riguardato 42 monoposto e 10 biposto dell’Aeronautica Militare.
Questo programma, portato avanti congiuntamente dalle allora Alenia Aeronautica e Aermacchi con la collaborazione del Reparto Sperimentale di Volo (RSV) dell’Aeronautica Militare per le attività di sviluppo, ha permesso di prolungarne la vita utile così da mantenere le capacità aerotattiche in efficienza nell’attesa della piena operatività dei velivoli F-35
Questo upgrade, avviato nel 2003 e conclusosi nel 2012, è stato implementato dall’allora Alenia Aermacchi ed ha visto l’introduzione di un sistema di navigazione Inerziale/GPS e l’integrazione di nuovi armamenti di precisione.
Il pod Litening è stato integrato per l’illuminazione degli obiettivi e il puntamento laser, mentre il RecceLite è diventato il principale sensore da ricognizione, capace di acquisire e trasmettere in tempo reale, tramite datalink digitale a banda larga, fotografie e video.
Sono stati inoltre aggiornati i sistemi di comunicazione e d’identificazione Amico/Nemico al tipo NGIFF (New Generation Identification Friend or Foe) e, tutti i pannelli dell’abitacolo sui velivoli monoposto, sono stati resi compatibili con l’uso da parte del pilota di sistemi di visione notturna (NVG).
Per consentire al pilota di gestire efficacemente le nuove capacità operative, l’abitacolo è stato aggiornato con un moderno display multifunzione LCD a colori, supportato da un Computer Symbol Generator (CSG) con funzioni di Digital Map. Il primo ACOL è stato consegnato ai reparti operativi nell’agosto 2007.
La cerimonia a Istrana
Venerdì 5 aprile presso l’aeroporto militare di Istrana (TV), sede del 51° Stormo Caccia, è avvenuta la cerimonia di Phase Out dell’AMX
L’evento ha avuto inizio con il decollo di una formazione di AMX che dopo una missione di addestramento si sono ricongiunti in volo con un Tornado, un Eurofighter e un F-35, a riunire idealmente tutte le generazioni – passate, presenti e future – di velivoli aero-tattici attualmente in linea nella Forza Armata.
A suggellare l’evento anche la presenza della Pattuglia Acrobatica Nazionale, presente sulla base di Istrana per una delle ultime sessioni di addestramento lontano dalla sede stanziale di Rivolto, in Friuli, prima dell’inizio della stagione acrobatica 2024. Un anno importante, che vedrà le Frecce Tricolori protagoniste non solo in Italia, ma anche con un tour in Nord America, dopo torneranno ad esibirsi dopo più di 30 anni dall’ultima volta.
Dopo 35 anni di gloriosa e intensa attività operativa, per la cerimonia di phase out del velivolo AMX non poteva mancare la versione Special Color.
Sulla deriva sono presenti un pilota che saluta al fregio avvolto dal tricolore, elementi che contraddistinguono l’Aeronautica Militare, e la frase “Volatus ad astra, memoria in aeternum”. Dietro la cabina di pilotaggio, sulla fusoliera, sono raffigurati una bussola e un mondo stilizzato a rappresentare il contributo nelle missioni dentro e fuori dai confini nazionali.Infine, sul muso troviamo l’araldica della Forza Armata.
“Oggi salutiamo un velivolo che ha fatto la storia dell’Aeronautica Militare”, ha detto il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti, durante la cerimonia di Phase Out. “Per noi un aeroplano non è un semplice pezzo di ferro, è parte della famiglia. Dietro questo aereo c’è un mondo sommerso di gioie e dolori, di emozioni, di persone che lo hanno gestito, manutenuto, lo hanno portato in volo – e il pensiero va a chi tra loro non è più con noi – consentendo di raggiungere risultati e mantenere standard operativi straordinari“.
Ha poi concluso il Generale Goretti: “Oggi con un po’ di malinconia giriamo una pagina mentre ne teniamo aperte altre. Il futuro è già qui, con le linee Eurofighter e F-35 che sono ormai la spina dorsale della componente aero-tattica della Forza Armata, con i velivoli di sesta generazione a cui stiamo già pensando concretamente e con nuove sfide e nuovi domini, come quello spaziale, che entrano sempre più a far parte del nostro quotidiano e del nostro ambiente operativo“.
Si ringrazia l’ufficio Stampa dell’Aeronautica Militare per averci dato l’opportunità di prendere parte al volo fotografico in occasione del Phase Out dell’AMX – Foto Luca Ocretti/AvioHub – fonte parziale dell’articolo comunicato stampa Aeronautica Militare