Ricerca e soccorso, reportage dall’esercitazione CEI RESCUE 2022

CEI rescue 2022 AvioHub

Domenica 5 Giugno, tra malga Cimana dei Presani e Cimana di Pomarolo (Trento), si è svolta l’esercitazione di ricerca e soccorso “CEI Rescue 2022”.

Organizzata in collaborazione tra ANPAS (Associazione Nazionale Pubbliche Assistenze) e UST Trentino (Unità Soccorso Tecnico-Sanitario Trentino odv), l’esercitazione ha coinvolto oltre 50 tra soccorritori, squadre di soccorso, unità cinofile  e personale di diverse associazioni e reparti, oltre a due elicotteri, un AB-412HP della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bolzano (Volpe 216) e il nuovo UH-139E del 10° Reparto volo della Polizia di Stato di Venezia (POLI 119).

I Partecipanti

Le organizzazioni e i reparti che hanno partecipato alla CEI Rescue sono state:

  • Croce verde Lucca 
  • Croce Bianca Bolzano 
  • Croce Bianca Boltiere
  • Croce Bianca Trento
  • Unità Soccorso Tecnico-sanitario Trentino
  • Cinofili “I sestieri di Venezia”
  • Organizzazione di volontariato  “Orsa Maggiore”
  • Stazione forestale Mori
  • Stazione SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza) Brunico
  • Organizzazione di volontariato “Trentino Rescue Dogs”
  • Pisteur francesi
  • Bergrettung austriaco
  • 10° Reparto volo Polizia di Stato di Venezia con Elicottero UH-139E
  • Sezione Aerea Guardia di Finanza di Bolzano con Elicottero AB-412HP
Foto_gruppo_CEI-RESCUE-2022

L’esercitazione

Lo scopo principale della CEI Rescue 2022 era l’addestramento alla ricerca e il soccorso in ambiente montano, potendo dare la possibilità ai volontari e a chi questo lavoro lo fa di professione di esercitarsi e migliorare le tecniche di soccorso, collaborando a stretto contatto con personale di altre realtà.

All’interno dello scenario esercitativo, compreso nella zona boschiva tra Malga Cimana dei Presani e Cimana di Pomarolo, a sud di Trento, sono stati inseriti in aree diverse vari figuranti, con traumi riconducibili a normali attività in montagna e non rari da riscontrare durante le attività di soccorso reali.

Nello specifico tra i feriti erano presenti: un operaio boschivo colpito da un tronco alla gamba, una donna scivolata nel bosco mentre cercava il suo cane scappato, un runner inciampato e politraumatizzato, un fungaiolo morso da una vipera successivamente scivolato con conseguente trauma cranico, una donna in gravidanza con un colpo di calore e altri.

La posizione dei feriti non era nota, ma per ogni SRC (squadra di ricerca combinata, composta da sanitari, tecnici di ricerca e soccorritori) e per le unità cinofile era stabilita una specifica area di ricerca, affidata dalla sala operativa.  

La gestione della sala operativa (situata a Villa Lagarina) e del coadiuvo di SRC ed unità cinofile è stata demandata all’Unità Soccorso Tecnico-sanitario Trentino, una odv associata ANPAS che ne abilita, in ambito nazionale, i volontari soccorritori, tecnici ed unità cinofile all’utilizzo dell’elicottero in operazioni di soccorso

Dopo il trasporto in quota delle squadre con l’ausilio degli elicotteri, sono iniziate le operazioni di ricerca.

Con il progressivo ritrovamento di tutti i feriti e l’arrivo delle ambulanze, ai soccorritori sanitari venivano fornite le coordinate del ritrovamento e in autonomia o accompagnati da un membro della squadra SRC o dal tecnico che accompagnava le unità cinofile, si recavano a piedi sul posto, portando il ferito fino al mezzo e poi a valle, con l’ausilio dell’elicottero.

Presso Cimana di Pomarolo invece, di particolare rilevanza è stata l’attività sanitaria praticata in autonomia dalla SRC nonché dal team della Croce Bianca di Bolzano, soccorritori sanitari formati due anni fa specificatamente per essere in grado di poter essere trasportati in volo nelle zone impervie, con elicotteri non necessariamente attrezzati al trasporto del traumatizzato, e operare nel soccorso, effettuando un primo trattamento tempestivo in attesa dell’arrivo dell’ambulanza o dell’elisoccorso.

In questo caso la zona è stata raggiunta con l’elicottero UH-139E del 10° Reparto volo della Polizia di Stato di Venezia.

Nella zona di Cimana di Pomarolo gli interventi dei soccorritori della Croce Bianca Bolzano erano sulle aree di ricerca delle unità cinofile dei Pisteur francesi e Bergrettung austriaci, che dopo il montaggio di una barella Basket della Cascade Rescue con applicazione di ruota e freno a disco (per spostarsi agevolmente anche in ambiente impervio) hanno provveduto all’estrazione e all’evacuazione tramite elicottero del ferito.

A differenza di esercitazioni dove la parte ricerca della persona scomparsa e la parte sanitaria sono separate, la CEI rescue 2022 ha visto intersecarsi le peculiarità e i campi di attività di diverse squadre di oltre 10 tra associazioni e corpi, che  hanno portato al pieno raggiungimento degli obiettivi prefissati e al ritrovamento e soccorso di tutti gli infortunati presenti nel territorio.

L’esercitazione non ha riguardato solo il settore tecnico per la ricerca della persona scomparsa quindi, ma è stata anche abbinata alla parte sanitaria, dando la possibilità al personale delle ambulanze di formarsi sull’utilizzo del GPS con interventi fuori dal territorio urbano. 


Per la Photo Gallery completa dell’esercitazione CEI RESCUE 2022 clicca qui


Per approfondire gli aspetti relativi all’esercitazione e all’utilizzo delle unità cinofile durante le ricerche, abbiamo posto qualche domanda a Giuseppe Cerza, Responsabile Nazionale ANPAS per la formazione Elisoccorso e Responsabile Nazionale ANPAS per la formazione Unità Cinofile da Valanga, tra gli organizzatori della CEI Rescue 2022.

Giuseppe, perchè esercitazioni di questo tipo, con la collaborazione di diverse associazioni del territorio e non solo, sono particolarmente importanti in vista delle attività reali che vi vedono coinvolti? 

Come responsabile nazionale per l’elisoccorso e le unità cinofile ANPAS ritengo che lo scambio informativo e la dimostrazione operativa sulle tattiche di intervento e relative modalità di esecuzione, sia necessario per la crescita dei soccorritori: la crescita sta proprio in questo, diversamente dall’auto referenziazione che annichilisce la figura del soccorritore

Ci racconti a grandi linee quali sono le fasi di un’attività di ricerca e soccorso come quella che abbiamo visto alla CEI Rescue 2022? 

Abbiamo una fase di allerta, una di approntamento della cabina di regia delle ricerche (UCL) con approntamento delle aree e delle comunicazioni, quindi la pianificazione delle risorse umane da impiegare sulla base delle risultanze, l’attività di ricerca vera e propria ed al ritrovamento, l’intervento dei soccorritori sanitari per il trattamento della persona trovata

Abbiamo visto impegnato personale di diverse associazioni e corpi. C’è una specifica divisione dei ruoli tra SAGF (Soccorso Alpino Guardia di Finanza), unità cinofile, Guardia Forestale e soccorritori?

Il Corpo Forestale provinciale ed il SAGF hanno una qualifica di polizia giudiziaria che diventa necessaria quando vi siano elementi che sia stato commesso un reato. In più il SAGF è una struttura destinata specificamente al soccorso di persone scomparse od in difficoltà in montagna. Diversamente le altre strutture intervenute non hanno specifiche competenze alpinistiche ad esclusione del Bergrettung tirolese e dei Pisteur francesi.

In questo caso hai diretto le operazioni dal campo base, situato a Villa Lagarina, ma normalmente sei impegnato nelle attività con il tuo cane, come unità cinofila. Quali sono i ruoli dei cani nelle attività di ricerca?

Ci sono diversi settori del soccorso con unità cinofile, dal soccorso in acqua a quello in macerie: nella ricerca in generale il fiuto del cane permette di abbattere i tempi di rinvenimento e segnare marcatamente la presenza di un odore ricollegabile ad una persona. Si pensi ad uno sciatore sepolto da una valanga non in possesso di ARTVA: se una squadra di soccorso impiega un’ora per bonificare un’area valanghiva di tot metri quadrati, ​un cane preparato impiegherebbe, sulla stessa area, meno di un quarto dello stesso tempo

Due unità cinofile poco dopo lo sbarco dall’elicottero nella zona di Cimana dei Presani -Foto Daniel Bertagnolli

Durante l’attività le unità cinofile hanno operato anche con l’ausilio di elicotteri, per raggiungere l’area di ricerca nel minor tempo possibile. Ci racconti brevemente come si addestra un cane ad operare con tranquillità a stretto contatto e a bordo di elicotteri? 

Normalmente tendiamo a far avvicinare al mezzo i cani da cuccioli, facendoli giocare sulla macchina, premiandoli con calore, passando dal mezzo fermo al rotore acceso, perché si abituino ed imparino a non aver timore dell’elicottero: la presenza del conduttore con cui il cane deve avere un rapporto di fiducia assoluta, è spesso il substrato necessario per far venire meno eventuali stati d’ansia.
Domenica era presente Andrea Brunelli con Desmo, un bel labrador nero che non aveva mai volato: visto l’intensa sintonia tra i due ed il fatto che il cane non si è mai tirato indietro nel seguire il conduttore anche in altre situazioni fortemente stressanti, mi ha portato a dare l’autorizzazione all’imbarco…e non mi sono sbagliato, il cane ha reagito benissimo ed ha fatto una splendida ricerca dopo lo sbarco.

L’esercitazione, che come abbiamo detto ha visto coinvolti oltre 50 tra soccorritori, unità cinofile e personale di diverse associazioni, è stata organizzata in collaborazione tra ANPAS e UST Trentino. Potresti riassumere quali sono i compiti di UST trentino

UST trentino è membro associato di ANPAS e si occupa di ricerca e soccorso alle persone scomparse.

Pur essendo nell’albo provinciale di protezione Civile, non è chiamata ad intervenire in provincia perché non convenzionata con la Provincia Autonoma di Trento: per un assurdo abbiamo fatto ricerche anche in ABRUZZO, facciamo parte della colonna mobile di PC Anpas, ma non possiamo operare sul territorio. Però le nostre capacità sono state ampiamente riconosciute al punto che facciamo formazione in ambito nazionale per i volontari ANPAS nel settore del soccorso con gli elicotteri e stiamo ultimando una formazione in valanga per le unità cinofile al fine di impiegarle nei comprensori sciistici dove ANPAS effettua soccorso sulle piste: infatti mi pregio di evidenziare che UST Trentino è anche membro associato della Fédération Internationale des Patrouilles de Ski che ha sede in Canada e che da decenni vede suoi associati (esempio la SKI PATROL statunitense) utilizzare le unità cinofile nei resort sciistici.


Partecipare alla CEI Rescue 2022 in veste di fotografo mi ha dato la possibilità di vedere da vicino attività per me nuove, quelle della ricerca e soccorso a terra, seguendo un’unità cinofila del SAGF durante le ricerche di un figurante. Ci tengo a ringraziare Giuseppe Cerza per l’invito e tutto il personale coinvolto per la disponibilità.

Foto e testo, salvo diversamente specificato, © Luca Ocretti – AvioHub

Author: Luca Ocretti

Fondatore e amministratore di AvioHub.it. Visita la sezione "Chi Siamo" per saperne di più