Frecce Tricolori: dietro le quinte dell’addestramento acrobatico

Ogni anno le Frecce Tricolori emozionano centinaia di migliaia di appassionati ad Airshow in Italia e all’estero. Dietro ad ogni esibizione ci sono ore di manutenzione, preparazione e addestramento. Proprio su questo aspetto si focalizza questo articolo: l’addestramento dei piloti delle Frecce Tricolori.


L’addestramento si concentra nel periodo novembre – aprile e si conclude con l’ultimo addestramento acrobatico, che si svolge il 1° Maggio presso l’Aeroporto di Rivolto. E’ in questo intenso periodo di addestramento che i 10 piloti raggiungono il livello di competenza richiesto per rappresentare, attraverso il volo acrobatico collettivo, l’Aeronautica Militare e il “Sistema Italia” nel Mondo.

Si parla spesso delle manovre, dei velivoli, della storia… ma come funziona l’addestramento dei piloti delle Frecce Tricolori? Com’è strutturato? Dove viene effettuato? Quali peculiarità ha per i vari ruoli nella formazione?  

Abbiamo seguito la Pattuglia Acrobatica Nazionale durante diverse giornate di addestramento e ve lo raccontiamo in questo articolo, continua la lettura per saperne di più!

Introduzione: le Frecce Tricolori, 61 anni di emozioni

Era il 1° marzo 1961 quando giunsero sulla Base Aerea di Rivolto (Udine) i primi sei velivoli F-86E “Sabre” con la livrea della pattuglia del “Cavallino Rampante”. I sei “Sabre” provenivano da Grosseto, oggi una delle basi deputate alla difesa dei cieli italiani e sede dell’allora 4ª Aerobrigata, oggi 4° Stormo. Ad attenderli al suolo, il loro primo Comandante: il maggiore Mario Squarcina. Si insediava così la prima cellula dell’“Unità Speciale Acrobatica”, nucleo originario delle nascenti Frecce Tricolori.

Sono trascorsi 61 anni da quel giorno ed oggi come allora le Frecce Tricolori hanno l’orgoglio di rappresentare i valori, la tecnologia, le competenze e la capacità di fare squadra dell’intera Aeronautica Militare. 60 anni in cui la Pattuglia Acrobatica Nazionale ha portato le sue esibizioni in 48 paesi del mondo – dall’America alla Russia, dal Nord Europa al Medio Oriente e al Nord Africa – stendendo il Tricolore sui luoghi più belli ed in occasione degli eventi più significativi della storia del nostro Paese. Un simbolo di italianità e senso di appartenenza, ma anche dei valori e della professionalità di tutte le Forze Armate, nonché l’espressione delle capacità dell’industria nazionale e di tutto il Sistema Paese.

Per approfondire la Storia della Pattuglia Acrobatica Nazionale clicca qui

I Piloti delle Frecce Tricolori – stagione 2022

Il 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, questa la denominazione ufficiale delle Frecce Tricolori, è un reparto di volo dell’Aeronautica Militare composto da circa cento militari tra Ufficiali, Sottufficiali e Graduati. La formazione di 10 velivoli, 9 più quello del solista, è composta da piloti provenienti dai reparti operativi di volo dell’Aeronautica Militare che, a seguito di selezione, entrano a far parte della Pattuglia Acrobatica Nazionale, dove trascorrono una parentesi della loro carriera operativa per poi far rientro ai Reparti al termine dell’esperienza. Il restante personale che appartiene alle Frecce Tricolori è principalmente composto da specialisti addetti alla manutenzione del velivolo Aermacchi MB339A-PAN. 

Come vi abbiamo raccontato nell’articolo dedicato alla serata di presentazione della stagione 2022, questi sono i piloti con i relativi ruoli:

Formazione PAN 2022

Pony 0 – Tenente Colonnello Stefano VIT (Comandante)
Pony 1 – Maggiore Pierluigi RASPA (Capo Formazione)
Pony 2 – Capitano Alessandro SOMMARIVA (1° Gregario Sinistro)
Pony 3 – Capitano Simone FANFARILLO (1° Gregario Destro)
Pony 4 – Capitano Oscar DEL DO’ (2° Gregario Sinistro)
Pony 5 – Capitano Alessio GHERSI (2° Gregario Destro)
Pony 6 – Maggiore Franco Paolo MAROCCO (1° Fanalino)
Pony 7 – Maggiore Alfio MAZZOCCOLI (3° Gregario Sinistro)
Pony 8 – Capitano Federico DE CECCO (3° Gregario Destro)
Pony 9 – Capitano Leonardo LEO (2° Fanalino)
Pony 10 – Maggiore Massimiliano SALVATORE (Solista)

Per formazione si intende un insieme di velivoli tra loro vincolati da un determinato rapporto reciproco di posizione e manovranti in maniera uniforme al diretto comando di un Capo.

Nella formazione, l’individualità sparisce”.

L’addestramento delle Frecce Tricolori

Grazie alla disponibilità del Reparto e all’autorizzazione dell’Ufficio Stampa dell’Aeronautica Militare, abbiamo avuto l’opportunità di seguire 3 giornate addestrative delle Frecce Tricolori, a Rivolto e Lignano Sabbiadoro, vedendo da vicino gli addestramenti di diverse sezioni e per diverse manovre e scoprendo cosa si nasconde – in termini addestrativi – dietro il programma di manifestazioni che tutti conosciamo. 

Partendo da febbraio, con l’addestramento in una fase intermedia e già a 4 velivoli, siamo arrivati ad ammirare e fotografare il 1° Maggio l’ultimo addestramento, con la formazione al completo e con un volo acrobatico perfetto. Volo acrobatico che, come ha definito il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare a margine dell’evento, “non è fine a sé stesso, ma è la dimostrazione della capacità e della professionalità dell’addestramento degli uomini e delle donne dell’Aeronautica militare.”  

Parlando dell’addestramento delle Frecce Tricolori, bisogna capire subito che si tratta di un processo graduale, specifico e molto variabile ogni anno, a seconda dei nuovi ruoli inseriti, dei cambiamenti di posizione, della preparazione e raggiungimento degli obiettivi prefissati. 

Possiamo dire che tutto inizia poco prima della fine dell’anno, quando avviene l’inserimento dei nuovi piloti e vengono variate alcune posizioni nella formazione.  La formazione viene “smembrata” e i nuovi piloti, dopo un addestramento iniziale – ricordiamo che sono già piloti della Forza Armata con grande esperienza di volo – vengono inseriti nella formazione in modo graduale, solitamente come pony 9 o comunque nei ruoli più arretrati.

Durante questa fase iniziale ogni sezione e il solista eseguono addestramenti separati, per poi andare man mano ad inserire le attività assieme arrivando, indicativamente a metà aprile, ad avere una formazione completa.

Ci si addestra aggiungendo sempre più elementi e perfezionando il tutto, lavorando prima sul mantenimento della posizione e solo dopo sullo svolgimento delle figure acrobatiche che contraddistinguono alcune manovre.

Come dicevamo, tutti gli anni ci sono cambiamenti all’interno della formazione:

  • l’inserimento di uno o due piloti neo-assegnati in una delle posizioni arretrate;
  • il conseguente spostamento dei piloti che occupavano la posizione dei nuovi inseriti;
  • altri cambi di posizione necessari a far sì che un pilota non rimanga mai per troppi anni nella stessa posizione al fine di evitare la così detta “overconfidence”.

Cosa importante da sapere, inoltre, è che un pilota che vola a sinistra non verrà mai spostato a destra, e viceversa, per questione di abitudini nel mantenimento della posizione e nello svolgimento delle manovre.

Ulteriore spostamento che può avvenire è quello da una posizione di gregario ad una delle posizioni fondamentali per il volo, quali quella del Capo Formazione (pony 1), Capo della Seconda Sezione (pony 6), Solista (pony 10) o quella del Comandante (pony 0). Posizioni, queste, assegnate ai piloti più esperti in formazione.

Questi cambiamenti comportano il doversi ri-addestrare nelle nuove posizioni e proprio in questa fase chi ha ricoperto una determinata posizione negli anni precedenti diventa di fondamentale importanza per insegnare le tecniche e le peculiarità della posizione all’altro pilota, volando da backseater.

Per quanto riguarda il solista , ad addestrare il nuovo Pony 10 è proprio il solista dell’anno precedente, che lo segue nello svolgimento delle manovre che lo contraddistinguono e nella precisa coordinazione necessaria con la formazione principale, per essere nel punto giusto al momento giusto, riuscendo a eliminare i momenti di “vuoto” durante le esibizioni

Briefing e debriefing, elementi fondamentali

Che sia un volo di addestramento o un volo operativo, il Briefing prevolo gioca un ruolo fondamentale nello svolgimento dell’attività.

Durante le nostre visite a Rivolto abbiamo avuto modo di assistere a diversi briefing, sia prevolo sia l’accurato briefing giornaliero, svolto quotidianamente alle 8.15.

A questo briefing prendono parte tutti i Piloti e tutti i responsabili dei vari settori del 313° Gruppo addestramento acrobatico. Viene discussa l’attività giornaliera, eventuali notam in corso di validità sulla zona interessata da operazioni e /o trasferimenti, Metar e Taf, aeroporti alternati e condizioni negli stessi. Da parte del Servizio Efficienza Aeromobili vengono annunciate eventuali manutenzioni straordinarie, ordinarie ed eventuali inefficienze, dal Servizio PR vengono annunciate eventuali visite e attività con giornalisti…insomma, nulla viene lasciato al caso.

Questo il briefing giornaliero.

Il briefing prevolo invece, tenuto dal Capo Formazione, è atto a pianificare i dettagli del volo addestrativo, lo svolgimento in sequenza delle manovre e i parametri di sicurezza. 

Durante gli addestramenti gioca inoltre un ruolo fondamentale la presenza di un fotografo, che riprende tutto il volo. I filmati sono poi analizzati in sede di debriefing per discutere gli eventuali errori e garantire il raggiungimento dei livelli di perfezione che caratterizzano l’esibizione della PAN.

Dietro le quinte, la manutenzione del velivolo MB-339 PAN

Dei circa 100 uomini e donne che quotidianamente contribuiscono alla perfetta riuscita del volo delle Frecce Tricolori, una buona parte è costituita dagli specialisti, responsabili della manutenzione del “Macchino” ed assegnati al SEA – Servizio Efficienza Aeromobili del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico.

Il Servizio Efficienza Aeromobili di Rivolto ha un compito fondamentale in tutta la stagione delle Maf, assicurare ogni giorno il perfetto stato manutentivo degli undici velivoli necessari per l’attività di volo, organizzando le scadenze manutentive ordinarie e gestendo quelle straordinarie, a seguito di malfunzionamenti che possono essere riscontrati dal pilota o dal Crew Chief durante le operazioni pre e post volo. 

Nei mesi caratterizzati dall’addestramento, le esigenze manutentive sono fasate con quelle addestrative, per tendere ai 10 o più aerei necessari all’addestramento e ai primi appuntamenti sul territorio nazionale, come per esempio i sorvoli.

Ogni velivolo viene assegnato ad un Crew Chief, che ne è responsabile. Questa figura assicura, prima di tutti i voli, che il velivolo sia perfettamente efficiente, ne cura la pulizia e coadiuva il pilota nelle operazioni prevolo.

I voli fuori sede, un importante elemento addestrativo. 

I piloti delle Frecce Tricolori si addestrano quotidianamente sull’Aeroporto di Rivolto, ma nel processo graduale che porta alle esibizioni estive sono necessari dei voli addestrativi in altre località.

Questi addestramenti, frequenti nella storica location di “Lignano Sabbiadoro” (dove la PAN si Addestra decine di volte da Febbraio ad Aprile, circa 3 volte a settimana) e in altri aeroporti nazionali (quest’anno gli aeroporti che hanno visto l’addestramento della PAN sono stati Aviano, Ghedi, Istrana, Grazzanise, Cervia e Solenzara, in Corsica) servono ad addestrare i piloti a volare in sicurezza il programma in nuovi contesti e con nuovi riferimenti.

Il volo dei piloti delle Frecce Tricolori, volo a vista e senza ausili tecnologici particolari, si basa sulle capacità dei piloti e sul mantenimento di precisi parametri e riferimenti a terra. Addestrandosi per mesi sul sedime aeroportuale di Rivolto, cambiare aeroporto e relativi riferimenti serve proprio ad arrivare pronti alle varie esibizioni sul territorio nazionale e all’estero, oltre ad essere una forma addestrativa per tutto quello che riguarda il “dietro le quinte” in termini manutentivi e organizzativi durante una trasferta.

A metà marzo abbiamo seguito un addestramento a Lignano Sabbiadoro, dove abbiamo visto una formazione quasi completa, con il solista, eseguire tutto il programma di volo. Non si può non notare in questi contesti l’importanza e il ruolo del Comandante, che con comunicazioni precise e standard comunica eventuali correzioni ed elementi visibili solo a terra, dal punto di vista del pubblico. 

Vi siete mai chiesti a cosa servono le boe che vediamo nei vari airshow in località marittime? Le boe che vediamo agli estremi e al centro della linea di manifestazione sono un importantissimo riferimento per la formazione. Grazie al perfetto posizionamento delle stesse tutte le manovre possono essere eseguite in perfetta sicurezza e spetta proprio al Comandante delle Frecce Tricolori l’ultimo controllo di questa fondamentale operazione.

Conclusioni

Come si addestrano i piloti delle Frecce Tricolori?

Con questa domanda è iniziata la progettazione di questo articolo e, nonostante la vicinanza della base aerea Friulana e le svariate volte che ho avuto modo di visitarla, l’opportunità di seguire piloti e specialisti in tre giornate addestrative mi ha aperto gli occhi su un insieme perfetto di ingranaggi, che lavorando insieme portano ad un risultato che lascia sempre a bocca aperta.  

C’è tanto che non vediamo dietro a 40 minuti di esibizione. Frecce Tricolori non è solo volo, dietro alle quinte dell’attività che tutti ammiriamo un importante ruolo è ricoperto da ufficiali e sottufficiali che si occupano della manutenzione del velivolo MB339 PAN, dai vari nuclei del 313° Gruppo, dalle varie attività del 2° Stormo e di tutto quello che contribuisce ad un risultato perfetto e ammirato in tutto il mondo, il volo della nostra Pattuglia Acrobatica Nazionale.

In conclusione ci tengo a ringraziare per questa opportunità l’Ufficio Stampa dell’Aeronautica Militare e tutto il personale del 313° Gruppo Addestramento Acrobatico, iniziando dal personale del Servizio Pubblica Informazione, per il supporto fornitomi nella realizzazione di questo articolo.

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Author: Luca Ocretti

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